Ancora su un trumò di gusto inglese dibattuto tra Liguria e Malta

della Redazione di Antiqua

Nell’ottobre 2022, a margine dell’analisi di alcuni mobili a doppio corpo per i quali si ipotizzava un’origine faentina, era stato, discusso un cassettone a ribalta con alzata – proposto a più riprese sul mercato ora come maltese, ora come ligure – senza giungere ad alcuna conclusione soddisfacente (nota 1).
Di lì a poco, è stata acquisita l’immagine di un mobile proposto sul mercato come austriaco. Lo mostriamo [Figura 1], affiancato al trumò di cui si è detto all’inizio [Figura 2].

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Figura 1. Cassettone a ribalta con alzata, definito Austria XVIII secolo, Eurantico settembre-ottobre 2022 n. 831.

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Figura 2. Cassettone a ribalta con alzata, definito Malta prima metà del XVIII secolo, Finarte ottobre 2000 n. 329 (altrove attribuito alla Liguria).

Come si può notare, sono praticamente identici nella forma, a parte i piedi, e nella concezione decorativa (nota 2). Tuttavia, non abbiamo termini di confronto attendibili per affermare che il mobile di Figura 1 sia effettivamente austriaco e che, di conseguenza, lo sia anche quello di Figura 2.
La scheda della casa d’aste Eurantico che accompagnava il lotto non forniva alcuna indicazione in proposito, mentre, come già segnalato nell’articolo precedente, la scheda del catalogo Finarte giustificava l’origine maltese del mobile con riferimento ad alcuni esemplari pubblicati nel volume sul mobile maltese edito nel 1989 (nota 3).
Non avendolo potuto fare nell’occasione precedente per ragioni di spazio, ne mostriamo due [Figure 2 e 3].

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Figura 3. Cassettone a ribalta con alzata, Malta metà del XVIII secolo, Galea-Naudi e Micallef 1989 p. 47 Fig. 40.

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Figura 4. Cassettone a ribalta con alzata, Malta metà del XVIII secolo, Galea-Naudi e Micallef 1989 p. 45 Fig. 38.

Se, effettivamente, l’impianto decorativo è simile a quelli in esame (nota 4), la forma è completamente diversa. Non possiamo quindi che ribadire l’autorevole parere già espresso a suo tempo da Joseph Sammut della casa d’aste Belgravia, secondo il quale, proprio per questioni morfologiche, il cassettone a ribalta con alzata di Figura 2 non è maltese.
Nuovi elementi (di dubbio)
Sempre dopo la pubblicazione dell’articolo, ci è stata evidenziato un trumò pubblicato da Lucien Zinutti nel 2011 [Figura 5], il quale lo definisce ligure d’influenza lombarda (nota 5).
Questo mobile si affianca ai due trumò liguri, pubblicati nell’articolo dell’ottone 2022 più volte citato, a supporto di una provenienza ligure del mobile di Figura 2 (nota 6).
Senonché, troviamo una cimasa assai simile in un trumò di provenienza olandese pubblicato da Hinckley 1953 tra i mobili “related to the english school” (riferibili alla scuola inglese) [Figura 6, nota 7].

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Figura 5. Cassettone a ribalta con alzata, Liguria prima metà del XVIII secolo Zinutti 2011 p. 279 (già Finarte marzo 2002 come Liguria).

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Figura 6. Cassettone a ribalta con alzata, Olanda XVIII secolo, Hinckley 1953 p. 80 n. 207.

Come si può osservare, il trumò olandese di Figura 6 reca al centro della cimasa un decoro (non facilmente leggibile) entro una cornicetta a rilievo che richiama il centro della cimasa del trumò di Figura 2.
Conclusione
L’unico aspetto accertato è questo: il riferimento di tutti questi mobili all’ebanisteria inglese, quale ne sia la provenienza. Scartata quella maltese, che appariva la più plausibile, non sussistono elementi, per ora, che avvalorino una diversa origine estera (Austria, Olanda). Restando in Italia, l’ipotesi faentina resta poco convincente, mentre quella ligure, al momento la più solida, avrebbe bisogni di ulteriori, significative conferme.

NOTE

[1] Si rimanda all’articolo Mobili a doppio corpo: Emilia-Romagna … Liguria o Malta (ottobre 2022) [Leggi], ivi Figura 4.

[2] Nel trumò di Figura 1, sul primo cassetto più basso appena sotto il piano della ribalta notiamo dei cani che corrono che si possono confrontare con soggetti molto simili intarsiati sulla fronte dei mobili faentini illustrati nell’articolo citato nella nota precedente (ivi Figure 1a e 2a). Segnaliamo la cosa senza trarne alcuna conclusione, tantomeno riconducendo in area faentina i due trumò in questione.

[3] Joseph Galea-Naudi e Denise Micallef, Antique maltese furniture, Said, Valletta 1989.

[4] Questo tipo di decoro è anche molto simile a quello riscontrabile nei mobili faentini oggetto dell’articolo citato all’inizio (in cui la cosa era già stata fatta notare incidentalmente), ma questo è un altro fronte che, al momento, non è il caso di aprire.

[5] Lucien Zinutti, Il linguaggio del mobile antico, Devanzis, Treviso 2011.

[6] Ribadendo tuttavia che, sul piano decorativo, i due mobili di Figura 1 e, soprattutto 2, sono quanto di più distante ci sia dagli esemplari liguri del XVIII secolo, nonostante l’accertata dipendenza dell’ebanisteria genovese della prima metà del Settecento dai modelli anglo-olandesi (vedi diffusamente: Ludovico Caumont Caimi, L’ebanisteria genovese del Settecento, PPS, Parma 1995).

[7] Di forma simile è anche la cimasa di alcuni trumò di sicura provenienza veneta [Leggi].

Aprile 2025

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