Le teste mozzate di Battistello Caracciolo

di Luigi Athos Buttazzoni

In questi dipinti in coppia di Battistello Caracciolo (Napoli 1578 – 1635), il primo pittore napoletano a seguire la lezione di Caravaggio, si vedono le teste decollate di S. Giovanni Battista e di S. Gennaro – quest’ultimo con il dito indice mozzato, due ampolle di sangue e la palma del martirio – collocate su piatti elemosinieri di ottone poggiati su un piano [Figure 1 e 2].

battistello-caracciolo-san-giovanni-battista-decollato-olio-su-tela-xvii

Figura 1. Battistello Caracciolo, San Giovanni Battista decollato, olio su tela, cm. 48,5 x 67, fine del secondo decennio del XVII secolo, collezione dell’autore.

battistello-caracciolo-san-gennaro-decollato-olio-su-tela-xvii

Figura 2. Battistello Caracciolo, San Gennaro, olio su tela, cm. 48,5 x 67, fine del secondo decennio del XVII secolo, collezione dell’autore.

La testa di San Gennaro evidenzia maggiormente il suo stile, dipinta con luce algida e spettrale, ombre secche e contorni ben definiti.
San Giovanni Battista ha ombre più sfumate, nello stile che poi sarà di Jusepe de Ribera (Xàtiva, Spagna 1591 – Napoli 1652) o forse già influenzato dal giovane artista spagnolo presente a Napoli dal 1616.
I due dipinti sono un memento mori molto esplicito e vien da chiedersi quale muro del palazzo decorassero all’inizio del XVII secolo a Napoli o a Lecce da dove proveniva la famiglia che li possedeva. Azzardiamo l’ipotesi che fossero nel locale adibito a ufficio sulla parete alle spalle del nobiluomo seduto alla scrivania e ben visibili da sottoposti e clienti che egli riceveva in udienza.
I quadri lasciavano trasparire l’ortodossia della sua fede incrollabile, ma anche la sua inflessibilità e risolutezza.
I due dipinti furono usati da Bigli Art Broker di Milano nel 1998 per la sua prima pubblicità sul Giornale dell’Arte che ottenne un buon successo.
Stefano Causa, autore della monografia su Battistello, cita un’altra Testa decollata di San Gennaro, conservata alla Pinacoteca di Brera, che giudica simile alle due in oggetto per stile e cronologia datandole alla fine del secondo decennio del Seicento [Figura 3, nota 1].

battistello-caracciolo-san-gennaro-decollato-olio-su-tela-xvii-milano-pinacoreca-brera

Figura 2. Battistello Caracciolo, San Gennaro, olio su tela, cm. 61 x 74, 1610 circa, Milano, Pinacoteca di Brera.

Dipinti del genere sopravvissero nascosti e dimenticati per almeno un secolo e mezzo e solo negli ultimi decenni sono tornati alla luce, quelli non mandati al macero, grazie all’arte moderna che ha sdoganato la “bruttezza” e a mostre come “Sanguine – Luc Tuymans on Baroque” curata dall’artista belga contemporaneo Luc Tuymans alla Fondazione Prada di Milano nel 2018-2019. La copertina del catalogo della succitata mostra raffigura solo il braccio sinistro del celebre David di Caravaggio che offre alla vista degli astanti il trofeo della sua vittoria, la testa di Golia che ha il volto devastato dello stesso Caravaggio [Figura 4].

catalogo-mostra-sanguine-fondazione-prada-milano-2018

Figura 4. Copertina del catalogo della mostra Sanguine, Progetto Prada Arte, Milano 2018.

I due dipinti in esame andarono invenduti da Sotheby’s a Firenze molti decenni fa, ma questo non è un grosso difetto, visto che anche una preziosa scultura, il Marsia mediceo di Balthasar Permoser (1651-1732), ora al Metropolitan di New York, andò invenduto da Sotheby’s a Firenze [Figura 5].

balthasar-permoser-marsia-1680-1685-marmo-new-york-metropolitan-museum

Figura 5. Balthasar Permoser, Marsia, 1680-1685, marmo, altezza cm. 68,6, New York, Metropolitan Museum, inv. n. 2002.468.

Tutto ciò che non rientrava nei canoni di bellezza consolidati dell’arte antica e che offriva diversità e un piccolo sforzo di comprensione, era rigettato. Oggi il gusto vive un nuovo arretramento e tali dipinti che forse rispecchiano più di altri il volto di un’epoca, rischiano di nuovo di essere dimenticati.
La galleria BKV di Milano ha presentato delle particolari strenne natalizie, allestendo una mostra dal titolo Perdere la testa di sole teste mozzate dal Rinascimento al presente, in corso fino al 20 dicembre 2024.

NOTE

[1] Stefano Causa, Battistello Caracciolo, l’opera completa, Electa Napoli 2000, cat. A 44, p. 185, figg. 221 e 223, p. 255.

[2] Il termine inglese sanguine significa sanguinario, sanguigno, ma anche ottimista e speranzoso e può darsi che Tuymans sia stato affascinato dalla sua ambiguità: violenza e speranza, anche dal male può sortire il bene.

Marzo 2025

© Riproduzione riservata