Bronzetto raffigurante l’Ercole Farnese
dalla Redazione di Antiqua
Da un medico appassionato di antiquariato, in possesso di alcuni oggetti da collezione, riceviamo alcune fotografie di un bronzetto con la richiesta di informazioni su epoca presunta, tecnica di fusione, patina e altro [Figure 1, 1a, 1b].
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Figura 1. Riproduzione in bronzo dell’Ercole Farnese, altezza cm. 13, XIX secolo, collezione privata.
Il bronzetto riproduce in miniatura il cosiddetto Ercole Farnese, scultura in marmo alta oltre 3 metri, firmata da un certo Glicone di Atene che l’avrebbe eseguita nel III secolo d.C. ingrandendo un perduto originale in bronzo di Lisippo del IV secolo a.C. L’opera, rinvenuta nelle Terme di Caracalla a Roma, è ospitata prezzo il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (nota 1).
Anche grazie alla qualità delle immagini del nostri esperti hanno stabilito che si tratta di un bronzetto realizzato con fusione a cera persa e che, come già intuito dal collezionista, appartiene alla produzione fiorita attorno al cosiddetto Grand Tour. Per quanto riguarda l’epoca, pur nelle difficoltà di datare oggetti del genere, prevale l’opinione che sia ottocentesco e che la patina sia di tipo naturale, provocata dall’ossidazione del rame presente nella lega, quindi non indotta artificialmente.
Quello che colpisce è la forma che non corrisponde esattamente a quella dell’Ercole Farnese e alla definizione non perfetta dei particolari che troviamo invece nelle numerose riproduzioni tra Sette e Ottocento, proposte sul mercato a vari prezzi [Figure 2 e 3].
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Figura 2. Riproduzione dell’Ercole Farnese, bronzo altezza cm. 24, XIX secolo, Cambi 13.6.2016 n. 322, stima euro 800-1.200.
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Figura 3. Riproduzione dell’Ercole Farnese, bronzo altezza cm. 23,5, XIX secolo, mercato antiquario, euro 3.800.
Troviamo la stessa “approssimazione” e qualche sproporzione in alcune fusioni seicentesche [Figura 4].
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Figura 4. Riproduzione dell’Ercole Farnese, bronzo altezza cm. 21,8, XVI-XVII secolo, Capodimonte (deposito farnesiano).
Escludendo che si tratti di un esemplare seicentesco e che la consunzione sia dovuta all’epoca – così così si esclude trattarsi di una fusione poco accurata – pensiamo che l’effetto “scavo” sia voluto e che l’ideatore/esecutore – pur citando l’Ercole Farnese – si sia voluto avvicinare alle antiche sculture votive ercoline, conferendogli così un fascino particolare [Figura 5].
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Figura 5. Ercole, bronzo cm. 6,6, Roma I-II secolo d.C, prov. Northern Cambridgeshire (scavo 2013), mercato antiquario (fontepicclick).