Una Deposizione di Ercole Ramazzani

della Redazione di Antiqua

Siamo entrati in possesso di documenti databili ai primi anni Novanta del secolo scorso, ossia alcune relazioni critiche a opere dipinte, all’epoca conservate presso una collezione privata ad Arcevia (An).
La prima è una tela raffigurante una Deposizione [Figura 1] che reca la scritta: Hercules Ramazzanus Rocc. M.D. LXIX. Si tratta di un dipinto eseguito nel 1569 da Ercole Ramazzani de la Rocha, pittore marchigiano seguace di Lorenzo Lotto, nato ad Arcevia (An) nel 1537 circa e morto nella stessa località il 4 agosto 1598 (nota 1).

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Figura 1. Ercole Ramazzani, Cristo Deposto, olio su tela, cm. 100 x 130, collezione privata.

Abbiamo successivamente appreso che il dipinto è passato in asta presso la casa d’aste Meeting Art a Vercelli il 17 ottobre 2009 (lotto n. 637), con una base d’asta di euro 16.000, per cui non lo si può più considerare inedito.
La relazione critica che la riguarda riferisce che l’opera, già citata dall’Anselmi (nota 2), “fu dipinta dal maestro per il monastero di S. Cristina di Senigallia”.
Non lo si può escludere, ma dobbiamo riferire che il Monastero delle monache benedettine di Santa Cristina, tutt’ora esistente, fu fondato dal duca della Rovere nel 1573, quattro anni dopo l’esecuzione della Deposizione. Subì poi una prima soppressione nel 1810 e una seconda nel 1862 e solo nel 1872 le monache poterono far ritorno a Santa Cristina.
È probabile che proprio tra il 1810 e il 1872, la tela del Ramazzani sia stata alienata e avviata sul mercato privato.
La medesima relazione prosegue poi nell’analisi critica sottolineando la matrice lottesca del dipinto, evidenziando come la figura di Nicodemo, che “tiene fra i denti il lenzuolo mentre con il braccio destro sostiene il molle corpo di Gesù”, sarà ripresa quattordici anni dopo nell’omonimo soggetto di Polverigi (An), eseguito nel 1583 e tutt’ora conservato nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio [Figura 2].

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Figura 2. Ercole Ramazzani, Deposizione, olio su tela, Polverigi (An), chiesa di Sant’Antonio.

Di quest’ultima opera sono noti due disegni preparatori rintracciati da Mario di Giampaolo e pubblicati in Prospettiva (Mario di Giampaolo, Un disegno di Ercole Ramazzani per la “Deposizione” di Polverigi, Prospettiva 1984, pagg. 69-70).
Il primo si trova in una collezione inglese e costituisce un primo pensiero per il dipinto di Polverigi, come dimostra la minore fedeltà all’opera compiuta, soprattutto nella sua esecuzione meno proporzionata rispetto al quadro.
Il secondo [Figura 3] è passato in asta presso Porro & C. a Milano nel novembre 2006 ed è assai più fedele al dipinto.

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Figura 3. Ercole Ramazzani, Deposizione, inchiostro e biacca su carta, cm. 19 x 14, Porro 23 novembre 2006 n. 52, stima euro 6.000-8.000.

Inoltre, lungo i margini, il Ramazzani ha tracciato anche la cornice, altro particolare che ci induce a ritenere che questo secondo disegno sia quello preparatorio finale, pertanto databile agli inizi dell’ottavo decennio del Secolo.

NOTE

[1] Su Ercole Ramazzani si veda la voce di Wikipedia [Leggi] (voce in fase di completamento).

[2] Non viene meglio citata la fonte. Potrebbe trattarsi del prof. Sergio Anselmi (Senigallia 1824-2003), docente di storia economica presso l’Università di Ancona, ma anche autore di numerose pubblicazioni di storia locale.

Prima pubblicazione: Antiqua.mi, novembre 2014

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