Anita Fiderer Moskowitz, Forging Authenticyty. Bastianini and the Neo-Renaissance in Nineteenth-century Florence, Leo S. Olschky Editore, Firenze 2013, 278 pagine formato 22 x 30,5, euro 80,00.

Alessandro de’ Medici (Firenze,1510-1537) era il figlio naturale di Lorenzo II de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico (secondo alcuni del cardinale Giulio de’ Medici, futuro papa Clemente VII) e di una serva mulatta di casa Medici, da cui colorito scuro della sua pelle che gli avvalse il soprannome di “Moro”. Divenne il nuovo signore di Firenze dopo la capitolazione della Repubblica fiorentina a opera dell’imperatore Carlo V (1531), il quale, nel 1536, gli concesse in sposa la propria figlia naturale Margherita. Per nulla amato per il suo carattere dispotico, Alessandro morì per mano del cugino Lorenzino, pare per ragioni personali.
Il ritratto di Gazzada viene classificato genericamente come Busto di fanciullo dal Ciardi, autore del primo catalogo della Collezione Cagnola e assegnato allo scultore Giovanni Bastianini perché Carlo Ludovico Ragghianti, eminente storico dell’arte e suo maestro, aveva individuato nel 1958 la sua firma sul fondo del basamento (Roberto Paolo Ciardi, La Raccolta Cagnola, Edizioni di Comunità, 1965, p. 98).
Il Bastianini (Camerata di Fiesole 1830 – Firenze 1868) si forma artisticamente al di fuori delle accademie, accettando anche di produrre per il mercato antiquario sculture in stile rinascimentale che vengono poi vendute per antiche. A questa attività di falsario, spesso inconsapevole, l’artista affianca opera legate al gusto purista toscano, spesso inclini alla scultura di genere.
Nel 1999 esce un nuovo catalogo dedicato alle arti decorative della stessa Collezione con una scheda di Mario Scalini sull’opera: il personaggio raffigurato viene identificato in Lorenzino de’ Medici, l’uccisore di Alessandro e viene confermata l’autografia del Bastianini, anche se la firma di cui parlava Ciardi non è più rintracciabile (M. Calini, Statuaria …, in AAVV, La Collezione Cagnola. Le arti decorative, Nomos, Busto Arsizio, Va, 1999, p. 87).
Il mistero della firma resta anche dopo l’uscita di un fondamentale, recentissimo contributo monografico su Giovanni Bastianini che dobbiamo ad Anita Fiderer Moskowitz.
Recatasi a Villa Cagnola nel 2004, la studiosa ebbe modo di visionare l’opera in eccellenti condizioni di luce, ma non vi trovò alcuna traccia di firme, sebbene alcuni segni, incluse le impronte di dita, avrebbero potuto essere interpretate, magari in precarie condizioni di illuminazione, come una firma. Nondimeno ella sostiene che lo stile suggerisce con forza un’attribuzione al Bastianini (“Nevertheless, I believe the style does in fact strongly suggest an attribution to Bastianini”). Alla Moskovitz spetta comunque il merito dell’identificazione del soggetto in Alessandro de’ Medici.

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Giovanni Bastianini, ritratto di Alessandro de’ Medici, terracotta, altezza cm. 40, Collezione Cagnola, Gazzada (Va), inv. SC.38.

Ma quella di Gazzada non è l’unico esemplare. Esistono infatti altre due versioni in terracotta con varianti minime a Londra (Victoria and Albert Museum) e Oxford (Ashmolean Museum), nonché una copia in bronzo (di cui si ignora l’attuale ubicazione) esposta nel 1967 a Bruxelles nell’ambito di una mostra sulle collezioni d’arte private in Belgio.
Il volume su Giovanni Bastianini è in lingua originale (inglese) e si avvale della consueta splendida edizione Olschky. Si sviluppa in capitoli in cui si tratteggia un’ampia biografia artistica e viene messa in evidenza la sua opera, sia come autore di soggetti legati alla propria epoca, sia come “falsario” ed esecutore di copie dall’antico, distinguendo tra opere certe, attribuzioni e apocrifi. Viene altresì messo in luce il fenomeno della rinascita del gusto per il Rinascimento durante la seconda metà del XIX secolo e la complessa questione dei falsi antichi. L’autrice privilegia un approccio discorsivo rispetto all’organizzazione del lavoro per schede che forse avrebbe facilitato la consultazione come strumento di lavoro e di ricerca. Si viene comunque guidati da un indice dei nomi e da un indice dei soggetti e dei titoli, mentre note e bibliografia garantiscono i necessari supporti scientifici; tutte le opere di cui si parla sono raffigurate in bianco e nero in fondo al volume.

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