Bernardo Falconi-Anna Maria Zuccotti, Faustino Boatti. 1797-1857. Un protagonista del ritratto in miniatura e all’acquerello nella Lombardia dell’età romantica, Scripta, Verona 2013, 122 pagine 21,5×29,5, euro 30,00.

Faustino Boatti sarebbe stato un eccellente fumettista. Non suoni irriverente il paragone con Magnus (al secolo Roberto Raviola) uno dei più geniali e virtuosi cartoonist dei nostri tempi: certi nasi importanti e gli sguardi penetranti di alcuni ritratti di Boatti ricordano i personaggi di Magnus, senza però cadere mai nel caricaturale, facendo semmai pensare a quanto diceva Leonardo, secondo il quale il ritratto non era efficace se la figura “non dimostra moto né di mente né di corpo”.
Sicuramente Boatti doveva aver fornito prove assai precoci di essere un disegnatore particolarmente talentuoso se il padre rinuncia all’idea che egli diventi parrucchiere-barbiere come lui e lo iscrive, appena quattordicenne, alla Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara di Bergamo e se, unico tra gli allievi di Giuseppe Diotti (1779-1846), si dedica alla professione di “ritrattista in miniatura e all’acquerello”. Dagli anni Venti dell’Ottocento egli esegue numerosi ritratti, in prevalenza ad acquarello e gouache su avorio, per diversi facoltosi committenti tra Bergamo, sua città natale, Como e Milano, ma soprattutto a Brescia dove diventa il ritrattista “ufficiale” dell’aristocrazia locale.
Il volume pubblica settantatre opere di Boatti, in parte riprodotte in bianco e nero a corredo del saggio che ricostruisce la parabola esistenziale ed artistica del pittore bergamasco; cinquantadue ritratti, tra i più significativi sono stati scelti per il Catalogo, dove sono riprodotti a colori, per lo più nel loro formato originale, e seguiti dalle relative schede tecniche e storico artistiche.
Quest’ultima frase è tratta dall’introduzione curata dai due autori che si possono considerare tra i massimi esperti di questo genere di ritrattistica. Essi conducono da un ventennio ricerche dedicate all’arte italiana dei secoli XVIII e XIX e vantano varie pubblicazioni, contribuendo alla redazione di cataloghi e alla realizzazione di diverse esposizioni.
In questo caso, va loro il merito di aver riabilitato la figura di un artista ritenuto poco noto, emersa in occasione della redazione del volume sul più celebre miniatore bresciano Giambattista Cigola, pubblicato assieme a Ferdinando Mazzocca che in questa sede cura una bella presentazione. La monografia su Faustino Boatti è molto bella e ben curata anche da un punto di vista grafico. Come sempre diamo il giusto rilievo agli apparati finali dove troviamo un abstract in inglese, una bibliografia ordinata cronologicamente e gli indici sia dei soggetti effigiati sia di tutti i personaggi citati.

Lo scorso anno, nell’ambito della collana Saggi e profili di Arte Veneta della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Bernardo Falconi ha dato alle stampe assieme a Bernd Pappe, con la collaborazione di Anna Maria Zuccotti e di altri studiosi la monografia: Domenico Bossi 1767-1853. Da Venezia al Nord Europa. La carriera di un maestro del ritratto in miniatura, Scripta, Verona 2012, XXX 286 pagine formato 21,5×29,5, euro 42,00.

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