Olga Piccolo, Furti d’arte, collezionismo, musealizzazione. Le opere a Bergamo in età napoleonica, 241 pagine, Mimesis, Sesto San Giovanni (Mi), 2018, euro 22,00.
Grazie a uno scrupoloso spoglio di documenti d’archivio poco o mai studiati, Olga Piccolo analizza lo spostamento di opere d’arte sul territorio bergamasco tra l’ultimo periodo della dominazione veneta (1764-1796), la prima (1796-1799) e la seconda fase (1800-1814) dell’occupazione napoleonica, dopo una brevissima stagione che ha visto Bergamo in mano austro-russa (1799-1800).
Si sta parlando di un ambito molto ristretto sia geograficamente, sia cronologicamente. Vi sono, tuttavia, libri dedicati ad argomenti forse più accattivanti e di maggior pubblico che risultano noiosissimi e libri come questo che agganciano il lettore in virtù di una struttura ineccepibile e di una bella scrittura.
In realtà, sebbene lo spunto sia di carattere locale, sono coinvolti personaggi del calibro di Andrea Appiani e Giuseppe Bossi, solo per citarne alcuni, si parla di opere (lombarde e venete in netta prevalenza) di grande importanza per la storia dell’arte ed è molto ben descritto il clima culturale che auspicava la formazione di collezioni d’arte pubblica per educare le persone al gusto e alla conoscenza, concetti e valori validi ancora oggi.
Purtroppo, questo progetto è avvenuto prendendo le mosse dalla soppressione degli ordini religiosi e dalla requisizione dei beni ecclesiastici e non tutto è finito nei musei. Vi sono state vendite, ad esempio di argento, per finanziare le campagne militari e alienazioni di opere sul mercato antiquario, talvolta veri capolavori non riconosciuti come tali.
A questo proposito, un altro importante aspetto che il libro sottolinea è la faticosa transizione tra un approccio burocratico alla classificazione delle opere, eseguito da funzionari spesso incompetenti, e l’adozione di criteri artistico-scientifici che potevano avvalersi dei contribuiti di una storia dell’arte in fase di consolidamento.
La veste grafica è di tutto rispetto con 50 belle illustrazioni in bianco e nero, collocate nei punti giusti per favorire un collegamento tra testo e immagini.
Il libro si completa con un’appendice documentaria (l’intero regesto documentario è consultabile on-line come indicato nell’introduzione), una curata Bibliografia e un triplice Indice dei nomi di persona, degli artisti e dei luoghi.