Grazia Maria Fachechi, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia. Sculture in legno, Gangemi, Roma 2011, 208 pagine formato 21 x 27, euro 35,00.

L’autrice, studiosa di arte medioevale, è una vecchia conoscenza per quanto riguarda la scultura e gli arredi lignei, avendo preso parte a numerosi progetti di valorizzazione del patrimonio ligneo di Umbria e Marche, concretizzatosi in alcune manifestazioni e diverse pubblicazioni). La collezione di palazzo Venezia, di cui questo volume costituisce il catalogo, è una delle più importanti d’Italia, comprendente centinaia di opere di varie epoche, con la maggior concentrazione tra Tre e Cinquecento, sia di produzione nazionale che europea. La redazione di un catalogo sistematico consente non solo di fare il punto su cronologie, provenienze, attribuzioni e fonti iconografiche, ma anche di far conoscere opere abitualmente conservate nei magazzini. Nell’ampio saggio che apre il volume, molto ben scritto, si parla di diversi argomenti, tra i quali: la formazione della raccolta, i principali soggetti delle opere (con netta prevalenza di quelli sacri), la scoperta degli inediti, gli esemplari stranieri, i materiali (legni e pigmenti). Tra gli inediti spicca una Madonna con Bambino databile al primo quarto del Trecento che si può aggregare al maestro della santa Caterina Gualino e due rare croci d’altare post bizantine (rispettivamente del XVI e XVII secolo).
Tra le opere straniere risalta lo splendido san Michele Arcangelo di Michael Pacher (1435-1498), nato in realtà a Brunico, uno dei massimi interpreti della cultura figurativa nordica. Di grande interesse, a nostro avviso, è la scoperta, tra le sculture di palazzo Venezia, di una coppia di Magi, praticamente identici a quelli conservati a Fabriano (An) presso la Pinacoteca civica, che ci induce a riflettere su tema della produzione seriale di questi manufatti. Il passo sui materiali impiegati nella realizzazione di queste sculture, di cui abbiamo fatto cenno, prelude a una seconda parte (breve), dedicata alle indagini prettamente scientifiche. Segue una terza parte costituita dal catalogo vero e proprio con la schedatura delle opere principali (44 italiane, 57 straniere), a cui si aggiunge un repertorio di opere minori (88), fotografate in bianco e nero, non meno interessante perché mostra esemplari esposti raramente e perché simili a quelli che, più facilmente, si possono reperire e acquistare sul mercato antiquario. Una corposa bibliografia e il sempre utile indice dei nomi formano gli apparati finali. La qualità delle opere, alcune celebri e di livello veramente alto, e la loro varietà, fanno di questo volume una sorta di raccolta antologica della scultura italiane ed europea.

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