AAVV, Arredi del Seicento, Artioli, Modena 2005, 320 pagine formato 25 x 30, euro 78,00.

Il volume Arredi del Seicento completa la trilogia iniziata nel 2002 con gli arredi dell’Ottocento e proseguita nel 2003 con quelli del Settecento.
Riferendomi a quest’ultimo libro e a quelli che lo hanno preceduto – che avevano suscitato un certo entusiasmo iniziale – non riesco a parlarne se non in termini di una grande occasione mancata. In che senso?
Perché, avendo a disposizione un vasto archivio fotografico – costituito da quello di Semenzato, con l’aggiunta di foto inedite di varia provenienza – si sarebbe potuto documentare in modo più completo e sistematico quali mobili venivano prodotti nelle varie epoche nelle varie regioni italiane.
Invece, la scelta dei mobili appare spesso casuale, senza un preciso filo conduttore; il volume presenta, inoltre, vaste lacune (alcuni ambiti regionali e alcune tipologie caratteristiche sono completamente ignorate) e risente eccessivamente dell’impostazione “emilianocentrica” degli autori.
Peccato, perché l’idea di prendere in esame e catalogare gli oggetti che passano sul mercato – da contrapporre a quelli che si trovano solo nei musei o presso i massimi collezionisti – poteva risultare vincente.

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