Claudia Palazzetti, Rovinosi fantasmi. La ritrovata identità del Compianto ligneo di Venzone e delle perdute portelle per l’altare dei Battuti dipinte dal Pordenone, Bollettino dell’Associazione Amici di Venzone 1999-2000 (2006), euro 12,00.
Per qualificare saggi particolarmente riusciti si usa oggi, fino ad abusarne, il termine “esemplare”. Sebbene mi sia sforzato, non sono riuscito a trovare una definizione diversa. Questo libro, nel suo genere, è veramente ben fatto, a cominciare dalla copertina realizzata da Luca Donnini che evoca il titolo in modo originale.
Venzone (Ud) è un comune ricco di storia e di monumenti, devastato dal terremoto nel 1976 e faticosamente rinato, generosamente impegnato nel restauro della maggior parte del suo patrimonio d’arte. Questo impegno è stato profuso anche per il Compianto di cui si parla, un gruppo ligneo policromo composto da otto figure, commissionate per la chiesa di S.M. del Gonfalone dall’Arciconfraternita dei Battuti a Giovanpietro da Mure che lo consegna nel 1521. Le sculture dovevano essere inserite entro un Flügelaltar o ancona ad armadio, una cornice realizzata nel telaio da Andrea Codelp e Simon de Mena e intagliata dall’udinese Zani (entro il 1528), con portelle dipinte da Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone (finite nel 1529). Da allora, il Compianto subisce varie vicende, che determinano la perdita della cornice e delle portelle, fino al terremoto che lo danneggia sensibilmente.
Il testo della Palazzetti piace soprattutto per le molteplici letture che è in grado di fornire sull’argomento: analisi artistica, ricerca documentaria, restauro, confronti, vicende storiche, di costume e malcostume. Di grandissimo interesse, infine, la tavola di pag. 43 che ricostruisce in forma sinottica l’opera dell’intagliatore Giovanpietro da Mure (insieme a quella di Giovanpietro da San Vito, pittore con il qual viene confuso) e, ancor più, la tavola di pag. 73 che elenca numerose ancone ad armadio prodotte in Friuli.
Per richiederlo: amicidivenzone@alice.it