Medaglia placchetta di Giambattista Cambi detto Bombarda raffigurante Claudio Acquaviva d’Aragona
di Carlo Azzi
Nel periodo compreso fra il 1550 ed il 1570 si sposarono, probabilmente a Milano, Lucia Azzi, figlia di Stefano Azzi, proprietario dell’albergo del Falcone di Milano (nota 1), e Claudio Acquaviva d’Aragona, figlio di Giacomo Antonio Acquaviva d’Aragona.
Claudio fu soldato al servizio della Spagna per tutta la sua vita e non va confuso con il suo ben più conosciuto cugino prelato Padre Generale dell’Ordine di Gesuiti (nota 2).
Di un altro membro della famiglia, Lucia Acquaviva, sono conservate due placchette presso la BNF-Biblioteque Nationale de France, sezione medaglie, a Parigi. Le placchette non recano il nome dell’artista che le ha create e sono state attribuite ad Andrea Cambi, detto “Bombarda” [Figura 1].
Figura 1. Giambattista Cambi detto Bombarda, placchetta (medaglia monoface) di Lucia Acquaviva, Parigi, Biblioteca Nazionale di Francia, sezione medaglie, numero di riferimento 476.A.
È però possibile che si tratti, in realtà, di Giambattista Cambi, anche lui detto Bombarda, erroneamente chiamato Andrea, come descritto da Francesco Malaguzzi Valeri nella Rivista Italiana di Numismatica, anno 1894, pagina 216 e seguenti: “… questo artista [Giambattista Cambi n.d.r.] è il medaglista dell’Armand erroneamente chiamato Andrea, …”.
Giambattista Cambi operò al servizio del duca di Milano nel periodo successivo al 1560 e, almeno sotto questo punto di vista, è verosimile che la placchetta di Lucia Acquaviva sia stata creata da lui (nota 3).
Il catalogo redatto dal già citato Armand (Alfred Armand, Les médailleurs italiens du quinzième et seizième siècles, 1787, tomo terzo, pagina 256) segnala anche una placchetta raffigurante Claudio Acquaviva “des comtes et ducs de Nardo + 1584” … “buste a gauche de Claudio, téte nue, barbu, cheveux courts, cuirassé, avec écharpe”.
Anche questa placchetta non reca alcuna indicazione in merito all’artista che la creò. Il catalogo Armand indica che la placchetta di Claudio era conservata, al momento della pubblicazione del catalogo, ossia nel 1787, presso il “Musée royal de Parme” (nota 4).
Mentre, come indicato sopra, vi sono due esemplari della placchetta raffigurante Lucia, non è noto dove sia attualmente depositata la medaglia di Claudio Acquaviva.
Per rafforzare l’opinione che l’artista di entrambe le placchette possa effettivamente essere stato Giambattista Cambi detto Bombarda, aggiungiamo che, nello stesso periodo, il ducato di Milano era governato, per conto dell’imperatore Carlo V, da Alfonso d’Avalos al quale successe il figlio Ferdinando Francesco II (futuro viceré di Sicilia); le famiglie Avalos ed Acquaviva erano parenti e Claudio Acquaviva intratteneva rapporti personali diretti ed amichevoli con il governatore di Milano. È noto che furono numerosi i medaglisti che effigiarono diversi membri della famiglia Avalos e fra questi vi fu anche il Bombarda (nota 5), quindi potrebbe essere plausibile che le placchette di Lucia e Claudio Acquaviva siano addirittura state commissionate dal governatore per farne omaggio agli stessi.
NOTE
[1] Carlo Azzi, L’Albergo del Falcone di Milano, Bollettino genealogico della Svizzera Italiana, n. 23 dicembre 2019, pp. 59-66.
[2] Si rimanda alla voce Acquaviva, Claudio redatta da Mario Rosa per il Dizionario Biografico degli Italiani, volume 1 (1960) [Leggi]. Su questo artefice vedi anche: L’attività milanese di Ottavio Semino, pittore genovese di Eleonora Musicco, tesi di laurea (Università Cattolica di Milano 2016-2017) e Dall’arca alle esequie. Aspetti della scultura a Cremona nel XVI secolo di Alessandro Nova in I Campi e la cultura artistica cremonese del Cinquecento, Electa, Milano 1985, pp. 408-430.
[3] Non va confuso con Giovanni Battista cambi, figlio di Giacomo, anch’egli denominato “Bombarda”, attivo come scultore in marmo e stuccatore, a Cremona e a Venezia, tra il 1550 e il 1577 circa e morto nel 1582. Si rimanda alla voce Cambio redatta da Grahm Pollard per il Dizionario Biografico degli Italiani, volume 17 (1974) [Leggi].
[4] Una ricerca condotta presso il Medagliere del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, collocato all’interno del Museo Archeologico Nazionale ha rivelato che il medagliere è oggetto di revisione inventariale, ma che, a un primo riscontro, non è stata rinvenuta la medaglia d’interesse.
[5] Rivista Italiana di Numismatica, anno 1890, pagina 543 e ss.
È assai gradita qualsiasi indicazione in merito e, qualora possibile, una fotografia della placchetta.
Con l’occasione si ringrazia la dottoressa Flavia Giberti del Medagliere di Parma.
Ottobre 2023
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