Intagli “genovesi” in Alto Adige

della Redazione di Antiqua 

Abbiamo più volte fatto osservare come nei mobili e gli arredi lignei gli stilemi si ripropongano in tempi e luoghi diversi senza un collegamento almeno apparente.
Le spiegazioni sono le più diverse: trasferimento da un luogo all’altro degli architetti ideatori delle varie soluzioni decorative, trasmissione dei modelli attraverso disegni e stampe, spostamento di artigiani con i rispettivi retaggi culturali e il relativo bagaglio (disegni o altro) che costituiva la dotazione della bottega. Oppure, possiamo pensare che, a dispetto del concetto di genius loci, a tutti venissero le stesse idee.
Non stiamo parlando di scoperte scientifiche, ma solo di decori applicati agli arredi lignei, per cui è possibile che fosse la manualità stessa a suggerire talune soluzioni.
Viene dato un po’ per acquisito che, a dispetto della distanza, un certo linguaggio comune si fosse diffuso lungo l’arco alpino da Ovest a Est o viceversa, forse per un fatto – su cui si potrebbero esprimere gli antropologi e gli esperti di cultura materiale – che l’artigianato “di montagna”, soprattutto quello incentrato sull’intaglio del legno, tende ad assomigliarsi un po’ in tutti i paesi, non solo in Italia. È meno comprensibile come certi stilemi siano riscontabili sia nell’arco alpino, sia lungo le coste.
Poniamo il caso della porta lignea della chiesa dei santi Giacomo e Leonardo che si trova in una frazione di Badia (Bz) denominata San Leonardo [Figura 1]

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Figura 1. Porta in noce, Badia (Bz), frazione San Leonardo, chiesa dei santi Giacomo e Leonardo.

La porta è decorata con pannelli intagliati diversi l’uno dall’altro. Destano particolare interesse il primo e il terzo partendo dall’alto, l’uno mostra una corolla fiorita con un pistillo al centro, l’altro una figura diamantata quadripartita [Figure 1a e 1b]. Detti pannelli sono separati da un pannello con un decoro ellittico, anch’esso a rilievo che si ripete, duplicato nella fascia inferiore.

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Figure 1a e 1b. Pannelli intagliati nella porta della chiesa dei santi Giacomo e Leonardo a Badia (Bz), frazione San Leonardo.

Il primo pannello offre un decoro abbastanza comune che troviamo in vari ambiti, anche se, ciascuno, declinato in modo diverso.
A titolo puramente esemplificativo, si riscontra sul portale della parrocchiale di Forno d’Ono in Valsabbia in provincia di Brescia [Figura 2 e 2a].

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Figure 2 e 2a. Portale della parrocchiale di Forno d’Ono (Bs) e relativo particolare.

Se si può obiettare che i due intagli di cui alle figure 1a e 2a siano improntati alla stessa idea, ma siano sostanzialmente diversi in termini di esecuzione e che, per altro, non vi sia tra Valsabbia e Val Badia una distanza culturale così vasta – rientrando entrambe in un ambito veneto, sebbene molto allargato – lo stesso non si può dire per la figura quadripartite che trova un riscontro abbastanza preciso nella lontanissima ebanisteria ligure.
Si vedano, ad esempio, le formelle di due armadi tipicamente liguri, databili stilisticamente alla fine del XVII secolo [Figure 3 e 4].

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Figura 3. Armadio, Genova, fine del XVII secolo, Boetto febbraio 1996 n. 7.

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Figura 4. Armadio, Genova, fine del XVII secolo, Semenzato, ottobre 2002 n. 190.

La distanza culturale tra la Val Badia e la Liguria è tale da non riuscire a spiegare facilmente la presenza in Alto Adige di una soluzione decorativa che è tipicamente ligure e che si può anche riscontrare solo in ambito piemontese.
Ciò induce a riflettere, per non giungere a conclusioni affrettate, sulla necessità di contestualizzare un certo tipo di decoro, al netto di eventuali sovrapposizioni e contaminazioni che vanno puntualmente analizzate.

Agosto 2024
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