Un dipinto del monogrammista D.R. già attribuito ad Angelo Solimena
di Michele Scapinello
Accade a volte, di possedere un ‘opera d’arte attribuita ad un determinato autore. Di quell’attribuzione si è abbastanza certi. Non di rado, se il quadro è in famiglia da qualche generazione, l’identità dell’artista è una conoscenza tramandata, un attribuzione “per tradizione”; si è sempre detto che quel quadro è di quel pittore, tanto che l’opera stessa si chiama con il nome dell’autore in forma sostantivata. Talvolta l’attribuzione deriva invece da perizie, sia stilistiche che tecniche.
Può accadere però che tale attribuzione venga messa in dubbio da qualche inaspettata rivelazione. E’ questo il caso dell’opera oggetto di questo articolo. Si tratta di una Sacra Famiglia con San Giovannino [Figura 1], un olio su tela eseguito presumibilmente tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo.
Figura 1 . Monogrammista D.R., Sacra Famiglia con San Giovannino, olio su tela 97 x 73, XVII – XVIII secolo, collezione privata.
Il dipinto era stato inizialmente attribuito ad Angelo Solimena (nota 1) (Serino 1619 – Nocera Inferiore 1716) ma successivamente, in fase di pulitura, affianco alla mano con cui la Madonna cinge il San Giovannino, è emersa una sigla “D.R.” in caratteri capitali [Figura 2].
Figura 2 . Monogramma D.R., dettaglio della Figura 1.
Al di là delle possibili letture ed analisi stilistiche la sigla non sembra compatibile con il Solimena del quale tra l’altro è conosciuto un monogramma in cui una “S” messa in orizzontale attraversa una “A” [Figura 3].
Figura 3. Particolare dell’affresco eseguito da Angelo Solimena nella volta della cappella della Madonna del Rosario della chiesa del SS. Salvatore di Calvanico (Sa) nel 1669.
Nemmeno la ricerca tra i membri della sua cerchia ha portato a significative corrispondenze. Il più famoso Francesco (nota 2) (Serino 1657 – Napoli 1747), figlio di Angelo, detto “l’Abate Ciccio”, firma “Solimene”, “Solimena” [Figura 4] e talvolta “Solimea” (nota 3). Anche tra gli artisti della generazione successiva, sempre di ambito “Solimenesco” non figurano nomi che giustifichino l’uso delle lettere “D” ed “R”.
Figura 4. Particolare della firma di un dipinto di Francesco Solimena apparso non molto tempo fa sul mercato antiquario.
Sebbene non sia impossibile imbattersi in dipinti siglati con monogrammi senza apparenti legami con le iniziali dell’autore, pare doveroso fare qualche cenno sull’unico autore, del periodo relativo a quello attribuito al dipinto, per il quale i repertori accreditano l’uso della sigla “D.R” (nota 4).
Domenico Rossetti (nota 5), nato a Venezia nel 1650, è conosciuto principalmente come incisore ma fu anche coniatore di monete e pittore. Fu attivo a Düsseldorf, a servizio dell’elettore Palatino, e successivamente a Verona. Una delle opere per cui è conosciuto è l’incisione raffigurante La battaglia dei pugni [Figura 5] la cui “invenzione” si deve a Pietro Liberi (Padova, 1614 – Venezia, 1687) che fu suo maestro. Morì a Verona nel 1736.
Figura 5. Disegno di Pietro Liberi, intaglio di Domenico Rossetti (1676).
Per quanto, come si diceva, il Rossetti sia accreditato anche come pittore, non è stato possibile rintracciare alcun dipinto.
In conclusione, le caratteristiche compositive e stilistiche del dipinto, seppur compatibili con l’ambito Solimenesco a cui l’opera fu in origine associata, non trovano un riscontro preciso in un autore specifico, tanto meno in un autore a cui poter associare senza ombra di dubbio la sigla D.R..
Poiché, come osserva il prof. Ferdinando Bologna nella sua monografia su Francesco (nota 6), l’influenza del Solimena fu enorme non solo in ambito romano o tosco emiliano ma anche a Venezia “ nazione pittorica, che del resto guardava ai napoletani, con interesse costante, da circa un secolo” e finanche nell’ ”ambito artistico dell’Europa centrale”, non si può neppure escludere che l’autore della “Sacra Famiglia con San Giovannino” possa essere un artista francese, tedesco o fiammingo che abbia frequentato a lungo il nostro paese.
Siamo forse in presenza di un “monogrammista DR” attualmente sconosciuto del quale sarebbe interessante formare un catalogo di opere e riscontri.
NOTE
[1]
Per Angelo Solimena si veda:
-Pavone Mario Alberto, Angelo Solimena, Salerno: Arti grafiche Boccia, 1980;
–Luisa Derosa, Gli Affreschi di Angelo Solimena nella ‘Cappella delle Donne’ della chiesa del SS. Salvatore di Calvanico, in Il santuario di San Michele di Cima e il culto micaelico a Calvanico a cura di Angela Laghezza, Edipuglia, Bari, 2014;
-Angelo e Francesco Solimena: due culture a confronto, Pagani, Casa di Sant’Alfonso de Liguori, Nocera Inferiore, Convento di Sant’Anna, Cattedrale di San Prisco, 17 novembre-31 dicembre 1990.
[2]
Per Francesco Solimena si veda:
-Ferdinando Bologna, Francesco Solimena, Napoli: L’arte tipografica, 1958;
-Simona Carotenuto, Francesco Solimena. Dall’attività giovanile agli anni della maturità (1674-1710), Nuova Cultura, 2015;
-Bernardo De’ Dominici, Vite dei pittori, scultori ed architetti napoletani, Tip. Trani, Napoli, 1840-46;
-Dalbono Carlo T., Ritorni sull’arte antica napoletana, Tipografia de’ Classici Italiani, Napoli, 1878;
-Riccardo Lattuada, Novità per Francesco Solimena, Mattia Preti e Francesco Fracanzano dalla collezione del Marchese Haus a palazzo Abatellis, in Una vita per l’arte. Studi in onore di Andrea Emiliani a cura di Marco Baldassari, Pierluigi Garofano, Felici Edizioni, 2015.
[3]
Dalbono Carlo T., Ritorni sull’arte antica napoletana, Tipografia de’ Classici Italiani, Napoli, 1878.
[4]
Ris-Paquot, Oscar-Edmond, Dictionnaire Encyclopédique des Marques Et Monogrammes, Chiffres, Lettres Initiales, Signes Figuratifs etc. etc., Paris, 1893.
[5]
Per Domenico Rossetti si veda: Rodolfo Gallo, L’incisione nel ‘700 a Venezia e a Bassano, in Ateneo Veneto, rivista di scienze lettere ed arti, anno CXXXIL maggio-giugno-luglio 1941-XIX Vol. 128.
[6]
Ferdinando Bologna, Francesco Solimena, Napoli: L’arte tipografica, 1958.
Prima pubblicazione: Antiqua.mi, settembre 2017
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