Tavolino firmato Benedetto Vallari
della Redazione di Antiqua (*)
Tavolino di piccole proporzioni, cosiddetto “da cambista”. Il piano rettangolare, scorrevole, sotto il quale si apre l’unico cassetto, presenta spigoli scantonati e aggettanti; le sottili gambe a tronco di piramide, dotate di una strozzatura appena sotto l’innesto nella fascia, terminano con tacchetti in metallo di forma squadrata.
Il mobile è impiallacciato in palissandro e minuziosamente intarsiato in legni di frutto e bosso, secondo un repertorio decorativo neoclassico che vede alternarsi greche, perlinature e piccole riserve [Figura 1].
Figura 1. Benedetto Vallari, tavolino intarsiato, cm. 69 x 49, h 78, Cremona, 1809 (Alpafra di M. Capozzi, Genova – Brixiantiquaria 1997).
Il cromatismo incentrato sull’accostamento di legni chiari e la forma delle gambe, caratterizzate da una tipica strozzatura, lo farebbero, di per se stesso, rientrare nell’ambito della produzione della bassa Padana, tra Lombardia ed Emilia.
Un indubbio motivo di interesse è tratto dalla presenza di un’iscrizione, apposta sul verso del piano scorrevole, la quale recita: “1809: 27: giugno in casa Farina fece Benedet(t)o Val(l)eri Cremona” [Figura 1 bis].
Figura 1 bis. Iscrizione sul tavolino di Figura 1.
Oltre alla certezza della provenienza, si ottiene l’importante conferma di come buona parte dei mobili realizzati in perfetto stile Luigi XVI siano stati prodotti all’inizio dell’Ottocento.
Di Benedetto Vallari non si hanno notizie, per cui questo mobile costituisce un’importante fonte documentaria.
La qualità del mobile, legata alla forma, ai materiali impiegati e alla cura prestata nell’esecuzione, fanno presumere che egli operasse in modo sistematico con una propria bottega.
(*) questo contributo è stato redatto in data 9 giugno 2005 e pubblicato su Antiqua.mi sotto forma di scheda.
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