Giovanni Ostaus precursore nell’arte grafica
della Redazione di Antiqua
Nel 1909 veniva ripubblicata La vera perfezione del disegno per punti e ricami di Giovanni Ostaus nell’edizione veneziana del 1561 conservata presso la Biblioteca Corsiniana di Roma (nota 1).
L’ edizione in fac-simile era curata da Elisa Ricci (nota 2) all’interno della collana Merletti e Ricami dell’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo come secondo volume della Serie I comprendente anche Singolari e nuovi disegni per lavori di biancheria di Federico Vinciolo.
Nella bella introduzione curata dalla stessa Elisa Ricci si apprende che le notizie su Giovanni Ostaus sono assai scarse. Sempre a Venezia, nel 1557, pubblicava in società con Pietro Valgrisi, membro di una famiglia di editori e stampatori, una Conteplatio totius Vitae et Passionis Domini nostri Jesu Christi decorata con 50 xiligrafie.
Non sappiamo con certezza neanche se sia lui l’autore dei disegni e delle incisioni, sicuramente frutto di una raccolta da più fonti, al punto da sembrare francesi ricordando “… le eleganze di Fontainebleau, più che l’arte fiorita sulle rive del Canal Grande”(nota 3).
E’ invece Giuseppe Porta di Garfagnana, che si firma José Salviati 1557 in omaggio al suo maestro Francesco Salviati, l’autore dell’incisione [Figura 1] che ritrae la nobildonna Lucrezia Contarini, sposata Priuli, alla quale il volume è dedicato.
Figure 1. Tavola tratta da Ostaus Giovanni, La vera perfezione …, Venezia 1561.
Per quanto riguarda l’opera di Ostaus il suo interesse non si riduce al mondo del ricamo, ma si allarga al campo delle arti grafiche intese come modello per le arti decorative in genere.
Le prime prime tavole fino alla XLIV (tenuto conto che la prima reca la numerazione VII) appaiono destinate ad essere impiegate prevalentemente, se non esclusivamente, “per varie sorte di ricami”, così come le ultime (dalla LXIII alla LXXXI).
Nell’ambito del primo gruppo, le tavole da XXIX a XLII, soprattutto quelle dove motivi fitomorfi si intrecciano con putti e animali, possono essere serviti per modelli a intarsi di vario genere.
Ad esempio, alcune di esse sono riprodotte e citate come fonte iconografica nell’esecuzione di paliotti in scagliola (Micaela Mander, I paliotti in scagliola della chiesa di Sant’Antonio a Milano: proposta per uno studio iconografico, DECART n. 4, autunno 2007 pp. 41-49; la numerazione delle tavole non corrisponde a quelle dell’Ostaus perché tratte da un diverso modellario), mentre la tavola LXII [Figura 2, particolare] potrebbe aver fornito uno spunto per un intarsio ligneo [Figura 3, particolare] (A. Bardelli-M. Mander, Su Giovan Battista e Giovanni Paolo Caniana, Rassegna di Studi e notizie, Castello Sforzesco, Milano 2007-2008, pp. 37-51).
Figura 2. Particolare di una tavola tratta da Ostaus Giovanni, La vera perfezione …, Venezia 1561.
Figura 3. Bottega Caniana (attr.), Cassettone (particolare), Milano, Castello Sforzesco, Museo dei Mobili.
Sono però le tavole dalla numero XLV alla LXII (per errore indicata come XLII) a essere designate “per ogni altra arte che dia opera a disegni”, come corredo per numerose categorie di artigiani e persino a “pittori di stanze”.
Se guardiamo alla tavola LI [Figura 4, particolare], oppure alla tavola LVII [Figura 5, particolare], è lecito domandarsi se Antonio Tempesta (1555-1630) , che all’epoca della pubblicazione de La vera perfezione …, aveva sei anni, non possa aver fatto tesoro di queste immagini per le sue celebri cacce [Figura 6].
Figura 4. Particolare di una tavola tratta da Ostaus Giovanni, La vera perfezione …, Venezia 1561.
Figura 5. Particolare di una tavola tratta da Ostaus Giovanni, La vera perfezione …, Venezia 1561.
Figura 6. Antonio Tempesta, Caccia al bufalo, acquaforte, cm 10 x 14.
NOTE
[1] Il testo è reperibile in rete con una certa facilità, ad esempio [Vedi].
[2] Elisa Ricci (1858-1945) fu una delle più importanti esperte e divulgatrici dell’arte del merletto e del ricamo. Nata Guastalla da una famiglia ebrea benestante, sposò in seconde nozze Corrado Ricci (1858-1934), noto storico dell’arte e archeologo che fu anche senatore. Si rimanda a vari contributi che si possono leggere sul sito fioretombolo.net (Leggi).
Prima pubblicazione: Antiqua.mi, Ottobre 2019
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