La serie dei Cesari di Antonio Tempesta
della Redazione di Antiqua
L’incisione di cui desideriamo occuparci [Figura 1] mostra un imperatore romano che la scritta “Claudius Caes.”, posta sul piedistallo come in una statua equestre, ci aiuta a identificare con l’imperatore Tiberio Claudio Nerone Druso Germanico, più semplicemente Claudio, nato a Lugdunum (Lione) il 1 agosto del 10 a.C. e morto a Roma il 13 ottobre del 54, quarto imperatore della dinastia giulio-claudia e il primo a nascere fuori dell’Italia.
Nell’immagine viene rappresentato come un guerriero, forse alludendo alla conquista della Britannia avvenuta sotto il suo comando, sebbene sia passato alla storia per le sue capacità amministrative e legislative. Viene fatto uccidere dalla moglie Agrippina, madre di Nerone che gli succede.
L’incisione, contrassegnata dal numero 5 in basso a destra, è riferibile a una serie di acqueforti realizzate da Antonio Tempesta (Firenze1555-Roma 1630) e pubblicate a Roma nel 1596 presso Battista Panzera Parmense.
Il frontespizio che accompagna le dodici acqueforti reca le armi di Giacomo Bosio (1544-1627) e il titolo: XII Caesares in equestri forma elegantissime efficti Antonio Tempesta florentino inventore atq. Incisore (nota 1).
Il Bosio (nota 2) risulta essere un protettore di Antonio Tempesta che gli rivolge la seguente dedica: “All’illustrissimo Domino D(on) Giacomo Bosio del Sacro Invitto e Illustrissimo Ordine di San Giovanni Gerosolimitano presso la Curia Romana degli affari, promotore degnissimo Antonio Tempesta augura la migliore salute” (nota 3).
La serie è piuttosto rara e si segnala la sua presenza di alcuni importanti musei come il Metropolitan Museum of Art di New York e la Bibliotèque Nationale di Parigi.
In realtà il foglio in esame presenta alcune difformità rispetto alla versione pubblicata sul The Illustrated Bartsh [Figura 2].
Figura 1. Antonio Tempesta, L’imperatore Claudio a cavallo, Acquaforte cm. 20,5 x 30, Roma 1596, collezione privata.
Figura 2. Antonio Tempesta, L’imperatore Claudio a cavallo, Acquaforte cm. 22,7 x 29,7, Roma 1596, The Illustrated Bartsch (TIB) Vol. 35 p. 331, rif. 600(146).
Si noti la diversa espressione del viso e il decoro sullo scudo, oltre al fatto che la prima è contraddistinta dal numero arabo 5, mentre la seconda dal numero romano V. Anche le misure divergono seppur di poco.
Si ritiene si possa trattare di una tiratura più tarda – anche se non di molto viste le caratteristiche della carta e della stampa che è stato possibile constatare – probabilmente eseguita con la stessa lastra poiché le diversità riscontrate appaiono riconducibili a una peggiore definizione dell’immagine. Ciò a dimostrazione del successo incontrato da questi tipi di raffigurazione.
Un’ulteriore conferma di questo è fornita da un dipinto proposto da un asta Wannenes in data 1 dicembre 2009 [Figura 3], attribuito a pittore mantovano del XVII secolo e raffigurante Imperatore a cavallo, trattandosi più precisamente di Nerone, il VI della serie incisa da Tempesta [Figura 4].
Figura 3. Pittore mantovano del XVII secolo, Imperatore a cavallo, olio su tela cm. 135 x 103, asta Wannenes, Genova, 12.2009 n. 30, cat. p. 16, stima euro 1.000-1.200.
Figura 4. Antonio Tempesta, L’imperatore Nerone a cavallo, Acquaforte cm. 22,7 x 29,7, Roma 1596, The Illustrated Bartsch (TIB) Vol. 35 p. 332, rif. 601(146).
L’attribuzione del dipinto appena citato a “pittore mantovano” lascia intendere che in quest’ambito circolassero opere di questo genere. Una breve ricerca ha fatto emergere un dipinto raffigurante L’imperatore Claudio a cavallo [Figura 5], segnalato sul mercato antiquario londinese nel 1998 e schedato presso la Fondazione Zeri di Bologna come possibile opera di Giulio Romano (Roma 1499-Mantova 1546).
Figura 5. Giulio Romano (attr.), Imperatore Claudio a cavallo, tavola cm. 83 x 43, ubicazione ignota [Vedi].
NOTE
[1]
La serie comprende: I Giulio Cesare (DIVI IULI CAES AUG), II Augusto (AUGUSTUS DIV FIL)
III Tiberio (TIBERIUS CAES), IV Gaio (C. CAES. TI. F), V Claudio (CLAUDIUS CAES), VI Nerone (NERO AUGUSTUS), VII Galba (SERGIUS GALBA AUG), VIII Otho (OTHO CAES AUG), IX Vitellio (AUL VITELLIUS AUG), X Vespasiano (VESPASIANUS AUGUSTUS), XI Tito (TITUS VESPASIANUS AUG), XII Domiziano (DOMITIANUS AUG).
Bibliografia: The Illustrated Bartsch (TIB) Vol. 35 p. 325-337; Bartsch XVII p. 146.
[2] Gaspere De Caro in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 13 (1971, ad vocem [Leggi].
[3] Nell’originale latino: Perillustri Dno. D. Jacobo Bosio Sacri Invicti atq. Ill.mi Ordinis S. Ioan.s Ierosolim.i in Rom.a Curia negotiorum promotori dignissimo Antonio Tempesta S.(alutem) P.(lurimam) D.(icit).
Prima pubblicazione: Antiqua.mi, luglio 2015
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