Il sogno di Giuseppe di Sébastien Bourdon
della Redazione di Antiqua
L’incisione ad acquaforte inventata ed eseguita da Sébastien Bourdon [Figura 1] rappresenta il sogno di Giuseppe così come narrato nel Vangelo secondo Matteo: “dopo che furono partiti [si riferisce ai Re magi], un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire” (Mt, 2-13). Si vede la stalla con il bue e l’asino e la Madonna che veglia il Bambino, mentre Giuseppe assopito riceve la visita dell’angelo (nota 1).
Figura 1. Bourdon Sébastien, Il sogno di Giuseppe, acquaforte cm.18,7 x 23,7 (foglio cm. 25 x 30,5), editore Pierre Mariette I, Parigi.
L’autore, Sébastien Bourdon naque a Montpellier il 2 febbraio 1616. Trasferitosi a Parigi molto giovane, iniziò a praticare la pittura senza troppo successo, conducendo una vita dissoluta interrotta da una breve esperienza militare e da un altrettanto breve soggiorno a Bordeaux.
Nel 1634 si trasferì a Roma dove venne a contatto con l’ambiente artistico locale, ma, essendo protestante, fu costretto a rientrare in Francia nel 1637 per il clima d’intolleranza religiosa che si era creato. Nel 1648 fu tra i fondatori, a Parigi, de l’Académie royale de peinture et de sculpture e dal 1652 al 1654 si recò in Svezia al servizio della regina Cristina che lo nominò primo pittore di corte.
Nel 1657 rientrò in patria oscillando tra Parigi e Montpellier dove riuscì a fondare una scuola di pittura. Morì a Parigi l’8 maggio 1671.
L’acquaforte in questione reca la scritta a penna Scritta:
S. Bourdon In et Sculp. Cun priuil [ossia “cum privilegio Regis”].
A Paris chez P. Mariette rue S.t Jaques a l’Esperance.
L’editore è quindi Pierre Mariette appartenente a una famiglia di stampatori attivi a Parigi. Si tratta in particolare di Pierre Mariette I (1603-1657), operativo con vari indirizzi che si susseguono, riferiti non senza incongruenze da fonti diverse: nel 1632, la sede risulta nell’île du Palais, sotto l’insegna l’Anguille; nel 1633 viene trasferita in rue Saint-Jacques, parrocchia di San Benedetto, a l’Eléphant; dopo il 1638 lo ritroviamo nella medesima via, però a l’Espérance (nota 2).
Ciò consente di datare attribuire e datare la nostra incisione al quarto/quinto decennio del XVII secolo.
Il Sogno di Giuseppe è la prima di una serie di acqueforti che illustrano varie scene successive inquadrabili nell’episodio della Fuga in Egitto, fino al ritorno in Palestina con un Gesù ormai cresciuto, che i Mariette editano a più riprese [Figure 2, 3 e 4].
Figure 2. Bourdon Sébastien, acquaforte della serie La fuga in Egitto (foto alamy.com).
Figure 3. Bourdon Sébastien, acquaforte della serie La fuga in Egitto (foto alamy.com).
Figure 4. Bourdon Sébastien, acquaforte della serie La fuga in Egitto (foto alamy.com).
NOTE
[1] Ovviamente questa scena non può essere confusa con un altro celebre sogno di Giuseppe in cui un angelo gli appare durante il sonno (Mt 1-20-21) per rassicurarlo e indurlo ad assumere la paternità di Gesù che sta per nascere (Mt 1, 20-21).
[2] Il figlio Pierre Mariette II (1634-1716) sviluppò enormemente l’attività del padre, soprattutto dopo aver sposato nel 1655 Madeleine de Colmont, vedova di un celebre mercante ed editore di stampe, François Langlois de Chartres, detto Ciartres (1588-1647). Il negozio di quest’ultimo, dove Mariette II trasferisce la sua attività, aveva anch’esso sede in rue Saint-Jacques, ma sotto l’insegna Aux Colonnes d’Hercule con il motto Nec plus ultra che con Mariette diventa Haec meta laborum [Leggi].
Prima pubblicazione: Antiqua.mi, gennaio 2018
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