Notizie inedite sull’intagliatore Carlo Antonio Lanzani
di Giovanni Vanini
Premessa
Il ponderoso e preziosissimo lavoro di Giovanni Vanini sull’intagliatore Carlo Antonio Lanzani che qui di seguito pubblichiamo richiede una premessa. Su questo artefice, ci siamo già intrattenuti in due occasioni, una prima volta attribuendogli il coro ligneo di sant’Alessandro a Milano [Leggi] e una seconda volta per alcune precisazioni [Leggi].
Questi due articoli contenevano alcune imprecisioni che ora si possono rettificare.
Ad esempio, nel primo si sosteneva che Carlo Antonio si fosse trasferito a Lodi nel 1688 (Landolfi 1992) e che egli fosse ancora residente a Milano all’epoca della presunta datazione del coro di sant’Alessandro, ossia nel 1682 (Spiriti 1999). Nel secondo, scritto facendo precipuo riferimento a una biografia di Andrea Lanzani, noto pittore e fratello del nostro (Dell’Omo-Colombo 2007):
a) si correggeva nel 1681 la data del trasferimento di Carlo Antonio a Lodi,
b) si indicava nel 1674 la data in cui egli fosse attivo come intagliatore,
c) si indicava nel 1711 la data della sua morte.
Attraverso una capillare ricerca d’archivio, Vanini ha accertato, tra l’altro, che Carlo Antonio Lanzani si trasferisce a Lodi nel 1662 dove muore nel 1710. Sono però tantissime altre le notizie su Carlo Antonio Lanzani che qui presentiamo in forma di articolo, con l’aggiunta di un Regesto che integra, arricchendolo, quello a suo tempo già pubblicato (Andrea Bardelli).
Notizie inedite sull’intagliatore Carlo Antonio Lanzani di Giovanni Vanini
Carlo Antonio Lanzani si trasferisce a Lodi nel 1662 e va ad abitare in vicinia S. Agnese. Qui conosce Camilla, figlia di Tommaso Tacchi e vedova di Francesco Caravaggio (morto quattro anni prima), nipote del pittore Paolo Caravaggio detto il Morrello. I due si sposano il 21 novembre 1662 e il matrimonio sarà improle, come del resto era stato quello tra Camilla e Francesco. I coniugi Lanzani rimangono per qualche anno in s. Agnese, affittando dapprima (1663) una casa da Anselmo Robba e successivamente (1664-65) da Giovan Battista Seminari.
Il 27 aprile 1665 Lanzani stipula un contratto di apprendistato con tale Giulio Lodi di Treviglio, il quale “concede” il proprio figlio Bartolomeo, di circa 13 anni, a lavorare da garzone, cioè a imparare l’arte d’intaglio per 6 anni, dietro corrispettivo di 80 lire. Lanzani, qui denominato ”maestro d’intaglio”, sarà tenuto verso il giovane ”alle fatiche per l’insegnamento dell’esercizio d’intaglio” e alle spese cibarie (nota 1).
Nel 1668 Lanzani compare tra i censiti dell’estimo mercimoniale dei ”legnarolli”; curiosamente non è indicato con il suo nome, bensì come ”il genero di Tommaso Tacco”.
Figura 1. Firma di Carlo Antonio Lanzani.
Si trasferisce in vicinia s. Lorenzo nel 1670, dopo aver acquistato (3 marzo) per 3.700 lire dai fratelli Bassiano e don Antonio Mancini una casa con negozio (in cui Ludovico Marzi ”eserciva aromataria”); la casa era posta all’inizio della contrada di Porta Regale, odierno corso Vittorio Emanuele II, e confinava con l’osteria del Gambero. In seguito vi saranno due altre acquisizioni: nel 1674, da Francesco Pisacani, una casetta del valore di 1.240 lire e il 14 maggio 1681, da Teresa Bignami, un magazzino detto il Fondaco, del valore di 1.402 lire; entrambi gli edifici erano confinanti con casa Lanzani.
Nel 1679 la Città di Lodi decide la costruzione di tre ordini di palchetti per il Teatro, come si deduce dal verbale della riunione dei Decurioni, tenutasi il 27 gennaio davanti al “clari poetae” Francesco de Lemene nelle vesti di Luogotenente del pretore. Non sappiamo chi abbia partecipato alla gara di appalto dei lavori, ma riteniamo che l’offerta di Carlo Antonio Lanzani sia stata la migliore in quanto il 7 aprile 1679 lo ”scultore” Carlo Antonio Lanzani dichiara di aver ricevuto 3.000 lire, in monete d’oro e d’argento, dal marchese Luigi Cagnola, per aver fabbricato i palchetti e altro. L’atto viene corroborato nella casa del già citato de Lemene.
E’ interessante far notare che egli non compare più dal 1678 al 1685 tra i censiti dell’estimo mercimoniale dei ”legnarolli” e questo potrebbe avvalorare la tesi dall’amico Bardelli di sua presenza in quel periodo a Milano per la realizzazione del coro di sant’Alessandro, ultimato nel 1682.
Per contro, è certo che egli abbia eseguito a Lodi dal 1681 al 1686 numerosi lavori per la chiesa della Maddalena, come riferito da Daccò (nota 2), e dal 1683 al 1687 abbia partecipato alla realizzazione del tabernacolo marmoreo eseguito per la cattedrale di Lodi dall’intelvese Gio. Battista Pinchetti (nota 3).
Il 25 giugno 1686, tra le provvisioni del paratico dei fabbri ferrai, ve ne è una per la vendita per 200 lire di una casetta in vicinia ss. Nabore e Felice, che perverrà a Carlo Antonio Lanzani dando in pagamento una cornice del valore di 150 lire e il saldo in contanti.
Figura 2. Coro ligneo del Lanzani e affresco del Legnanino raffigurante l’incoronazione di Ester, Lodi, Incoronata.
Il 2 aprile 1694 muore Camilla Tacchi. Verrà tumulata nella chiesa dell’Incoronata e il 19 luglio dello stesso anno Carlo Antonio si risposa con Giacinta (anch’essa vedova e figlia del chirurgo Simone Borgia e Maria Sever, entrambi spagnoli).
Il matrimonio sarà allietato dalla nascita di due figli: Giuseppe Antonio (che morirà celibe trentanove anni dopo il giorno del suo compleanno) (nota 4) e Teresa Caterina; padrino al battesimo di Giuseppe Antonio sarà l’arciprete della cattedrale Giovan Battista Menatti, fratellastro del vescovo di Lodi Bartolomeo Menatti, Teresa andrà in sposa al nobile giureconsulto Camillo Antonio Pandini.
Il 30 aprile 1706 Carlo Antonio fa testamento nominando la moglie usufruttuaria, destinando la quarta parte dei beni alla figlia, mentre erede universale sarà il figlio. L’atto viene redatto in casa del testatore, dove giace a letto infermo.
Dopo quattro anni, il 20 giugno 1710, Carlo Antonio detta un codicillo al testamento, aggiungendo un legato di 100 lire per “messe da morto” da celebrare presso un altare “benviso” a suo fratello cav. Andrea, mentre il carro funebre dovrà essere accompagnato da 24 presbiteri e 40 confratelli della confraternita di s. Defendente. Il giorno seguente Carlo Antonio richiama il notaio Antonio Maria Bonelli, al quale dichiara di voler essere sepolto nella chiesa di s. Agnese.
Carlo Antonio Lanzani cessa di vivere il 22 giugno 1710 [Figura 3].
Figura 3. Atto di morte di C. A. Lanzani (22 giugno 1710).
NOTE
[1] Nel 1665 Carlo Lanzano “milanese” riceve l’incarico di indorare l’ancona di san Cristoforo (di Ercole Procaccini) per la chiesa di san Cristoforo a Lodi. La notizia è segnalata in Cavalieri-Comincini, Oltre i Piazza […], Quaderni del Museo Civico di Lodi (QML) n. 1, 2010, p. 162 e 211. Lo stesso volume (p. 162) segnala la presenza di Lanzani anche a S. Colombano, oltre che all’Incoronata (riprendendo C. Fino, Francesco de Lemene e gli artisti del suo tempo, una rete di relazioni al servizio di Lodi, Archivio Storico Lodigiano 2006 o 2007).
[2] Giorgio Daccò, La Maddalena di Lodi, 2003.
[3] I documenti relativi all’edificazione dell’altare sono conservati nell’Archivio storico comunale di Lodi, in particolare tra le minute del notaio Giacomo Andrea Finetti. Su quest’opera veda l’articolo Il tabernacolo dell’altare maggiore della cattedrale, da noi pubblicato sul quotidiano lodigiano Il Cittadino (1.6.2012, p. 53).
[4] Giuseppe Antonio Lanzani muore in data 6 giugno 1734 e viene tumulato in s. Agnese. [Liber Mortuorum – s. Lorenzo].
Figura 4. Enrico Magistretti (Milano 1851 – 1936), Coro dell’Incoronata di Lodi o ”Locus olim publicae Veneri damnatus”, 1901, olio su tela 232×154. Milano, Pinacoteca Ambrosiana.
Regesto su Carlo Antonio Lanzani
(a cura di Giovanni Vanini)
Il Regesto contiene anche notizie di vario genere non riportate nell’articolo perché non attinenti l’attività di intagliatore del Lanzani.
Se non con altre segnalazioni, i nomi riportati tra le parentesi quadre corrispondono ai notai i cui atti sono conservati nell’Archivio storico del comune di Lodi.
Legenda:
f. (figlio di)
fq. (figlio del quondam ossia del fu)
oo (sposato a)
7/11/1662
Dote di Camilla Tacchi, ved. Francesco Caravaggio, futura sposa di Carlo Antonio Lanzani, della parrochia di s. Agnese, consistente in una casa in s. Geminiano, data al suo prima marito [Bassiano Melesi – Gio.Battista Cattenago, 12/2/1653], la qual casa fu da Camilla Morelli, madre di Francesco, restituita [Bassiano Melesi, 12/12/1658]. Atto stipulato in casa Tacchi, in s. Agnese. [Paolo Emilio Zane].
21/11/1662
Matrimonio tra Carlo Antonio Lanzani, ”milanese”, e Camilla f. Tommaso Tacchi, ved. Francesco Caravaggio. [Liber Matrimoniorum – s. Agnese].
1663
Nella casa di Anselmo Roba: Carlo Antonio Lanzani oo Camilla Tacchi. [Status Animarum – s. Agnese]
1664
Nella casa di Gio.Battista Seminari: Carlo Antonio Lanzani oo Camilla Tacchi – Angelo Maria e Filippo, famuli. [Status Animarum – s. Agnese]
1665
Nella casa di Gio.Battista Seminari: Carlo Antonio Lanzani oo Camilla Tacchi – Angelo Maria e Bartolomeo, famuli. [Status Animarum – s. Agnese]
27/4/1665
Convenzioni tra il maestro d’intaglio Carlo Antonio Lanzani e Giulio fq. Francesco Lodi di Treviglio. Giulio concede suo figlio Bartolomeo, di circa 13 anni, per garzone, cio・a imparare l’arte d’intaglio per 6 anni, dovendo pagare 80 lire a Lanzani, 40 entro giugno, e 40 entro giugno 1666 a contemplazione delle fatiche per l’insegnamento dell’esercizio d’intaglio. Lanzani sarà tenuto anche alle spese cibarie. [Giacomo Filippo Portalupi].
14/7/1665
Carlo Antonio Lanzani fa da padrino al battesimo di Felicita, figlia di Alberto Fiamengo (fratello del pittore Carlo ndr.). [Liber Baptizzatorum – s. Maria Maddalena].
12/4/1668
Censo estimo mercimoniale, 1668 / ’69, legnarolli: Gio.Antonio Cattaneo, Gio. Battista Pisacani e Giovanni Soprani 300 , Erasmo Fasoli, Gio.Maria Maiocchi e Alberto Zanaboni 200, Francesco Pisacani e Giuseppe Ciserani 150, Gio.Angelo Salvaneschi, Giacomo Albertini e il genero di Tommaso Tacco (Carlo Antonio Lanzani ndr. ) 100, Pietro Maria Gorla e Gio.Battista Zanaboni 12, Fermo Rizzi 11. [Archivio storico del comune di Lodi].
3/3/1670
Bassiano e don Antonio Mancini vendono a Carlo Antonio Lanzani una casa con negozio (in cui Ludovico Marzi eserceva aromataria) in s. Lorenzo, contrada Porta Regale. Prezzo 3.700 lire. Atto in casa Lanzani, in s. Lorenzo. [Gia.Filippo Portalupi].
9/6/1674
Convenzioni tra Francesco fq. Giovanni Pisacani e Carlo Antonio Lanzani. Pisacani vende a Lanzani la sua casetta in s. Lorenzo. Confini: Lanzani; Agostino Bignami – Pisacani – idem – Alberto Roda; strada Porta Regale. Prezzo 1.250 lire, da cui si dovrà dedurre 240 lire per il censo al ven. Consorzio Cleri. Scritto aut. Carlo Antonio Lanzani. [Gia.Filippo Portalupi].
12/6/1674
Francesco Pisacani vende a Carlo Antonio Lanzani una casa in s. Lorenzo, come da chirografo del 9/6. Lanzani terrà 240 lire per il censo annuo di 12 lire per il legato [Francesco Bondena – 28/5/1592] di Camillo Marzi. [Gia.Filippo Portalupi – Aurelio Cipelli].
15/11/1674
Francesco Pisacani confessa verso Carlo Antonio Lanzani. [Gia.Filippo Portalupi].
7/11/1675
Carlo Antonio Lanzani è tutore e curatore di Battista Violasco. [Gia.Filippo Portalupi].
10/4/1677
Carlo Antonio Lanzani crea un censo di 100 lire annue verso il monastero di s. Chiara Vecchia di 2.000 lre, sulla casa in s. Lorenzo, confini: eredi Francesco Pisacani – Alberto Roda – Lanzani – strada, e sulla casa acquistata da don Antonio e Bassiano Mancini, confini: Lanzani – strada – Agostino Bignami. Atto nel parlatorio interno e esterno del monastero. [Gia.Filippo Portalupi].
10/3/1679
Censo estimo mercimoniale, 1678 / ‘79, legnarolli: non compare il nome di Carlo Antonio Lanzani. [Archivio storico del comune di Lodi].
27/1/1679
Antefatto: ”… siano insorte molte differenze tra dame e gentiluomini per causa di porre nella sala delle commedie le loro sedie per lo più per la prelazione dei luoghi e siti”.
– sabato 27 gennaio 1679; si riunisce il Consiglio dei Decurioni, davanti al poeta Francesco de Lemene, Lt. del pretore:
… conoscendosi chiaramente che ne possino per l’avvenire insorgere altre maggiori, hanno concluso quasi tutti i Decurioni per quiete del pubblico sia maggior loro onorevolezza di fabbricarvi a loro spese nel detto salone un teatro formale di commedie, con 3 ordini di palchetti da distribuire fra d’essi. Capitoli per la fabbrica del teatro:
1 – la Città dovrà eleggere 4 Decurioni che ”abbiano la facoltà libera di far fabbricare il teatro”
2 – si darà a detti eletti per l’impresa della fabbrica del teatro conforme al disegno a quella persona che farà miglior oblazione, che ”dovrà anche soffittare d’assi il cielo del teatro dal palco in avanti”
3 – si dovrà fare anche una loggia, ovvero ”un transito che vada al maleffizio”
4 – fatto il teatro, l’impresario dovrà farlo dipingere, mettendovi le armi dei Decurioni che vorranno detti palchetti
5 – si dovranno costruire in mezzo al teatro 2 palchetti più grandi, a servizio della Città, dipingendovi l’arma della città
6 – si faccia una finestra grande per dar lume al testro, otturando le altre e gli usci.
Fatto l’accordo con l’impresario, si dovrà ripartire il prezzo di ciaschedun palchetto tra i Decurioni e gentiluomini che vorranno comprarli, pagandoli entro 15 gg.nelle mani dell’impresario, passato il termine senza detto pagamento. l primi due ordini dei palchetti saranno riservati ai Decurioni. [Archivio storico del comune di Lodi – Libro Provvisioni].
7/4/1679
Carlo Antonio Lanzani confessa di aver ricevuto 3.000 lire per la costruzione di palchetti e altro. L’atto viene corroborato nella casa di Francesco de Lemene. [Gio. Paolo Corradi].
28/11/1680
Censo estimo mercimoniale, 1680 / ’81, legnarolli: non compare il nome di Carlo Antonio Lanzani. [Archivio storico del comune di Lodi].
1680
In domo propria: Carlo Antonio Lanzani oo Camilla – Daniele – Giuseppe ・Filippo – Lucia. [Status Animarum – cattedrale]
14/5/1681
Teresa Bignami vende per 1.402 lire a Carlo Antonio Lanzani un’apoteca detta il Fondaco, in s. Lorenzo, contrada porta Regale. Atto in casa dei f.lli Simonetta. [Maurizio Ghisalberti].
2/2/1682
Carlo Antonio Lanzani fa da padrino a Caterina Maria f. Giuseppe Crotti oo Maria, insieme a Colomba oo Pietro Francesco Trevisani, orefice. [Liber Baptizzatorum – s. Geminiano].
4/12/1682
Censo estimo mercimoniale, 1682 / ’83 , legnarolli: non compare il nome di Carlo Antonio Lanzani. [Archivio storico del comune di Lodi].
1682
In domo propria: Carlo Antonio Lanzani oo Camilla – Daniele Ranzi 23 – Lucia Savi. [Status Animarum – cattedrale]
5/10/1683
Carlo Antonio Lanzani presta fideiussione a don Giovanni Pedroli, rettore della chiesa di Casalmaiocco, per l’acquisto di una casa in ss. Nabore e Felice. [Antonio Maria Bonelli].
1683
In domo propria: Carlo Antonio Lanzani oo Camilla – Filippo Regas 16 – Giuseppe Solari 21 – Carlo Giu. Zezi 20 – Michele Angelo Maraschi 14 (vedi oltre 19/6/1987) – Lucia Savi. [Status Animarum – cattedrale]
18/9/1684
Carlo Antonio Lanzani fa da padrino a Gio.Battista f. Carlo Giu. Varenna oo Angela Livraga. [Liber Baptizzatorum – s. Lorenzo].
2/12/1684
Censo estimo mercimoniale, 1684 / ’85 , legnarolli: non compare il nome di Carlo Antonio Lanzani. [Archivio storico del comune di Lodi].
13/2/1685
Carlo Antonio Lanzani fa da padrino a Teresa Geltrude, figlia dell’orefice Pietro Francesco Trevisani. [Liber Baptizzatorum – cattedrale].
10/11/1685
Lucrezia fq. cap. Antonio Bononi ved. Francesco Maria Modegnani, e moglie in II nozze cap. Francesco Brivio s. Salvatore, anche a nome dei figli Celso e Antonio Modegnani, vende per 700 lire, con patto di retrovendita, a Carlo Antonio Lanzani una casa in ss. Nabore e Felice, contrada s. Vincenzo, isola Berinzaga. Atto in casa madre e figli. [Angelo Vitali].
1683-1687 (Tabernacolo della cattedrale)
26/9/1683
”lire 10:17:9 a Carlo Antonio Lanzani per spese da lui fatte in nettar il Presbiterio et porre in stato l’altare maggiore per celebrare in tempo del Giubileo”.
sino al 14/5/1684
”Carlo Antonio Lanzani per la portina d’argento figurata per fodrare di broccato la custodia del tabernacolo et indorarr li ferri at altro attinenti a detta fabrica, 340 lire”.
1/5/1685
”pagato a Carlo Antonio Lanzani per diverse cose e spese fatte nel metter in opera il tabernacolo, lire 53:7”.
26/9/1685
”a Carlo Antonio Lanzani per fare delli cavalletti e chiodi per fare i ponti, lire 2:11”.
7/7/1687
90 lire a Carlo Antonio Lanzani per corrispondere a Francesco Sasella per l’indoratura della croce, palme, corona che sta sopra il tabernacolo, e 644 lire per far indorare li 4 Angeli e capitelli del tabernacolo”. [Gia.Andrea Finetti].
15.1.1687
Come da provisione del paratico dei fabbri ferrai in data 25/6/1686 viene decisa la vendita di una casa in ss. Nabore e Felice a Carlo Antonio Lanzani. Prezzo 200 lire, di cui il paratico riceve una cornice per una tavola dipinta, del valore di 150 lire e il saldo di 50 lire il paratico confessa di averle ricevute. [Felice Melesi – Angelo Vitali].
21/5/1687
Viene deliberata la fabbrica del nuovo quartiere a Porta Stoppa, casa Hermeta (con la demolizione della vecchia), a Tommaso fq. Domenico Pinchetti s. Lorenzo per 8.000 lire. Fideiussore Carlo Antonio Lanzani (Tommaso è fratello di Giovan Battista, costruttore del tabernacolo dell’altar maggiore della cattedrale ndr.). [Antonio Maria Bonelli].
19/6/1687
Testamento del prevosto della cattedrale Carlo Francesco Fasoli. Atto in casa del testatore, testimoni: Michele Angelo f. Carlo Marasco, abitante in casa di Carlo Antonio Lanzani (vedi sopra 1983, Status Animarum – cattedrale). [Gia.Andrea Finetti].
19/1/1689
Carlo Antonio Lanzani nomina procuratore suo fratello cav. Andrea, degente a Milano, per liti e cause, civili e criminali nel tribunale di Milano, per esigere da Cesare Borri le spese fatte da Carlo Antonio, procuratore di Borri, per la contraddizione da lui fatta per i beni acquistati dal presidente del Senato, don Luca Pertusati dai coniugi Castel Besozzo. Atto nello studio del notaio in s. Nicolò. [Dordone Dordoni].
15/12/1690
Censo estimo mercimoniale, anni 1690 / ’91, legnarolli: non compare il nome di Carlo Antonio Lanzani. [Archivio storico del comune di Lodi].
19/2/1691
Francesco Sampellegrino, prima di morire, fece testamento [Maurizio Ghisalberti – 18/1/1679] in cui nominò la moglie Giovanna Renati usufruttuaria e erede universale suo figlio Carlo Francesco, nel caso poi che detto figlio muoia senza figli, lo sostituisce con opere pie, dando facoltà di scelta ai chierici Gio.Battista e Giorgio, zio e nipote Barni. Dopo la morte del padre, Carlo Francesco, dopo aver vestito l’abito chiericale, commise un omicidio e si allontanò dallo stato di Milano. Poi morirono Giovanna Renati e don Gio.Battista Barni, mentre ora il rev. Giorgio Barni è vescovo di Piacenza, il quale, con la facoltà a lui concessa, nomina l’ospedale Maggiore di Lodi erede di Francesco Sampellegrino, con l’onere di dare 850 lire ai deputati della fabbrica della ss. Coronata ”n perfectionem fabrica chori”. Atto nella sala delle udienze di palazzo Barni, in ss. Nabore e Felice. [Gia. Andrea Finetti].
21/7/1691
Don Alessandro Cavenago, depositario dei denari destinati ” ad constructionem et perfectionem chori” della chiesa ss. Coronata confessa verso Camillo Francesco Azzati tesoriere dell’ospedale Maggiore, di aver ricevuto 250 lire , a saldo delle 850 lire promesse. Atto sotto il portico della chiesa ss. Coronata. [Gia.Andrea Finetti].
19/10/1691
Teresa fq. Carlo Cazzanelli ved. Sisto Bernardini vende per 400 lire la metà di una casa in ss. Nabore e Felice a Carlo Antonio Lanzani. [Angelo Vitali].
7/8/1692
Dichiarazione di Carlo Antonio Lanzani verso il can. Domenico fq. cap. Francesco Arias Maggiore (vedi 13/2 Cattenago). L’acquisto della casa fu fatto con denari propri del can. Arias. Atto nello studio del notaio, in ss. Nabore e Felice. [Antonio Maria Bonelli].
29/12/1692
Censo estimo mercimoniale, anni 1692 / ’93, legnarolli: […] Carlo Antonio Lanzani 150. [Archivio storico del comune di Lodi].
2/4/1693
Carlo Antonio Lanzani nomina procuratore Michele Angelo Silari che dovrà comparire davanti al vicario di provvisione di Milano, Lorenzo Taverna, per contraddire le grida provvisionali pubblicate da Andrea Lanzani, suo fratello, per affrancare un sedime di case con un giardino di 10 pertiche, posto in porta Vercellina, parrocchia s. Martino al Corpo, di fronte al dazio. Detti beni furono acquistati dai fratelli Lanzani il 24 gennaio da Ottavia e Gerolamo, madre e figlio Marini. Atto nello studio del notaio, in s. Biagio. [Angelo Vitali].
2/4/1694
Muore Camilla Tacchi oo Carlo Antonio Lanzani. Tumulata in Incoronata. [Liber Mortuorum – cattedrale].
15/5/1694
Carlo Antonio Lanzani nomina procuratore Antonio Ugoni. Atto nello studio del notaio, in ss. Nabore e Felice. [Antonio Maria Bonelli].
17/7/1694
Dote di Giacinta Borgia ved. Ludovico Boni e futura sposa di Carlo Antonio Lanzani: 3.000 lire, credito dotale che Giacinta ha nell’eredità del suo defunto marito Ludovico, comprese 600 lire di aumento dotale. Atto in casa Borgia, in Maggiore. [Alberto Forti].
19/7/1694
Matrimonio tra Giacinta Borgia ved. Ludovico Boni e Carlo Antonio Lanzani ved. Camilla Tacchi. [Liber Matrimoniorum – cattedrale].
6/5/1695
Battesimo di Giuseppe Antonio di Carlo Antonio Lanzani e Giacinta Borgia, padrino rev. Gio.Battista Menatti, arciprete cattedrale e fratellastro del vescovo di Lodi Bartolomeo Menatti. [Liber Baptizzatorum – cattedrale].
16/6/1699
Battesimo di Teresa Caterina di Carlo Antonio Lanzani e Giacinta Borgia, padrino fisico Giu.Antonio fq. fisico Pietro Paolo Ferandi s. Michele. [Liber Baptizzatorum – s. Lorenzo]
30/1/1696
Testamento del cap. Andrea Bizoni. Erede universale Carlo Antonio Lanzani, con la proibizione della deduzione di qualsivoglia falcidia trebelianica, cosicchè niuna cosa possa avere dalla detta eredità, ma solamente il titolo di erede. Lanzani dovrà fare dopo la sua morte l’inventario di tutti i beni mobili, stabili, crediti e debiti. [Aurelio Dardanoni].
4/4/1696
Codicillo del cap. Andrea Bizoni. [Aurelio Dardanoni].
8/6/1696
Scritto di 1 pagina di Carlo Antonio Lanzani. [Giacomo Zumalli – ins. 11/9/1696].
28/11/1696
Transazioni tra Carlo Antonio Lanzani e Giovanni Pizzi riguardo l’eredità del cap. Andrea Bizoni. Scritto aut. Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
18/12/1696
Censo estimo mercimoniale, anni 1696 / ’97, legnarolli: non compare il nome di Carlo Antonio Lanzani. [Archivio storico del comune di Lodi].
29/3/1697
Carlo Antonio Lanzani è denominato ”sculptoris arte in civitate Laude”. [Antonio Maria Bonelli].
19/6/1697
Carlo Antonio Lanzani fa parte dei deputati del collegio delle Povere Orfane di Lodi. [Aurelio Dardanoni – ins. 10/7/1697].
27/10/1698
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
29/11/1698
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
11/12/1698
Compromesso tra: Ursula figlia fq. Marzio Bellasio (fornaciaio di maiolica ndr.), ved. Alessandro Tacchi, anche a nome dei loro figli minori Caterina e Gaetano – don Silverio e Margherita, figli di detta Ursula – Carlo Antonio Lanzani e Francesco Tacchi. [Antonio Maria Bonelli].
13/12/1698
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli]
22/12/1698
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
7/3/1699
Teresa fq. Carlo Cazzanelli ved. Sisto Bernardini ss. Nabore e Felice vende per 400 lire a Carlo Antonio Lanzani la metà di una casa in ss. Nabore e Felice (l’altra metà è di Lanzani). Atto in detta casa. [Antonio Maria Bonelli].
23/3/1699
Eredità cap. Andrea Bizzoni – scritto aut. Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
10/4/1699
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
11/4/1699
Eredità cap. Andrea Bizzoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
27/4/1699
Carlo Antonio Lanzani presta 1.000 lire a nome di persona da dichiarare. [Antonio Maria Bonelli].
1/6/1699
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
30/6/1699
Domenico Martinengo di Caviaga, a nome dei suoi figli minori Simone e Marta (sono accluse lettere patenti del Senato) vende per 900 lire a Carlo Antonio Lanzani, a nome di sua moglie Giacinta Borgia, la metà della casa in s. Giovanni alle Vigne (l’altra metà è stata portata in dote da Giacinta), la qual casa era di Maria Saver e data nel suo testamento a sua figlia Maddalena, madre dei minori. Atto in casa di Pietro Paolo Ferrante, in s. Michele. Segue scritto del 22/6/1699 di Carlo Antonio Lanzani, per le spese da lui fatte in detta casa. [Antonio Maria Bonelli].
26/9/1699
Eredità cap. Andrea Bizzoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
4/12/1699
Eredità cap. Andrea Bizzoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
26/1/1700
Carlo Antonio Lanzani è pronto a fare lo sborso di 240 lire, per il legato di 12 lire annue che paga sopra la casa acquistata da Pisacani. [Antonio Maria Bonelli].
17/4/1700
Eredità cap. Andrea Bizzoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
22/12/1700
scritto aut. Carlo Antonio Lanzani, tutore di Giuseppe, Bartolomeo e Gio.Paolo fq. Daniele Dossena ved.Margherita Boni. [Antonio Maria Bonelli – ins. 10/1/1701].
19/2/1701
Eredità cap. Andrea Bizzoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
14/3/1702
Eredità cap. Andrea Bizoni – Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
30/4/1704
Carlo Antonio Lanzani ha prestato 315 lire a Bassiano, Francesco, Antonio e Maddalena Alloni, con fideiussione di Gio.Battista fq. Andrea Gritti. Non avendo ricevuto i denari, Lanzani procedette alle vie giudiziali, come da atti del console di giustizia, contro Giuseppe Gappi, per lire 115:10 [me – 18/6/1705]. Ora Gritti, abitante alla Persia di Cavenago, assegna a Lanzani dei terreni a Cavenago. [Antonio Maria Bonelli].
15/4/1706
Suor Rosa Serafina Fortunata fq. Andrea Bizoni confessa verso Carlo Antonio Lanzani di aver ricevuto 3.350 lire, in acconto delle 7.700 lire [me – 14/3/1702], con int. 4%. Atto nel parlatorio interno e esterno del monastero di ss. Anna e Savina. [Antonio Maria Bonelli].
30/4/1706
Testamento di Carlo Antonio Lanzani. Usufruttuaria sua moglie Giacinta Borgia. La quarta parte dei beni a sua figlia Teresa Caterina. Erede universale suo figlio Giu. Antonio. Atto in casa del testatore, dove giace a letto infermo, in s. Lorenzo. [Antonio Maria Bonelli].
26/6/1706
I Dossena di Cavenago vendono con patto di redimere a Carlo Antonio Lanzani dei terreni a Cavenago. Atto nello studio del notaio, in ss. Nabore e Felice. [Antonio Maria Bonelli].
17/2/1707
Simone fq. Domenico Martinengo di Caviaga si costituisce debitore di Carlo Antonio Lanzani. Scritto di 2 pagine di Carlo Antonio Lanzani riguardo le spese fatte su ordine di Simone Martinengo. [Antonio Maria Bonelli].
29/4/1707
Domenico fq. Francesco Pisacani, priore confraternita ss. Concezione, alla Maddalena, retrovende a Carlo Antonio Lanzani un terreno a Cavenago. [Antonio Maria Bonelli].
13/9/1707
Scritto aut. Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
20/9/1707
Domitilla fq. Giovanni Zucchi ved. Lt. Diego Leitoni Maggiore confessa verso Carlo Antonio Lanzani, erede del cap. Andrea Bizoni, di aver ricevuto 2.000 lire per la vendita fatta dal Lt. Leitoni da Bassiano Alloni e Lorenzo Dossena, per cui si obbligò Lanzani [me – 19/2/1701]. Atto in casa Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
20/10/1707
Gio.Battista Gritti, fideiussore di Bassiano, Francesco Antonio e Maddalena Alloni, per un credito di 315 lire verso Carlo Antonio Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
20/11/1707
Atto tra don Carlo, chierico Francesco e Camillo fq. Antonio Dossena di Cavenago – Carlo Antonio Lanzani s. Lorenzo [me – 26/6/1706]. [Antonio Maria Bonelli].
28/11/1708
Carlo Antonio Lanzani vende per 1.200 lire, con patto di redimere di 9 anni, a Francesco fq. Baldassarre Salmoiraghi Maggiore, una casa in contrada di porta Regale. Confini: terraglio della città – Francesco Vimercati; Anna Vulma; Isabella Pavesi – Lanzani ”mediante residuo della sua casa”; don Francesco Carminati, Lt. Curia episcopale; Giuseppe Brocheri. Salmoiraghi affitta per 9 anni a Lanzani detta parte di casa per 48 lire annue. Atto in casa Lanzani. [Alessandro Morgani].
8/11/1709
Gli ebrei Dora ved. Giuseppe Vitali, tutrice dei suoi figli minori e Lazzaro Vitali. Carlo Antonio Lanzani si impegna a trattenere presso di sé le seguenti cose, del valore di 8.000 lire: – 600 librette di seta sgregia – 1 laccio di diamanti, legati in oro con stretta d’acciaio, che pesa once 3:16 – 1 laccio di diamanti, legati in argento, che pesa con il rampino d’ottone once 2 e un quarto – laccio di perle, che pesa 2 once e mezza. [Antonio Maria Bonelli – ins. 20/6/1710].
20/6/1710
Codicillo di Carlo Antonio Lanzani. Conferma il testamento del 30/4/1706; 100 messe a un altare benviso a suo fratello cav. Andrea. Il funerale accompagnato da 24 presbiteri e 40 confratelli della confraternita di s. Defendente. Alla sua serva Francesca Gatti 3 lire. Atto in casa Lanzani. [Antonio Maria Bonelli].
21/6/1710
Il notaio infrascritto, chiamato da Carlo Antonio Lanzani, che afferma che il suo cadavere dovrà essere sepolto nella chiesa di s. Agnese”. [Antonio Maria Bonelli].
22/6/1710
Muore Carlo Antonio Lanzani. Tumulato in s. Agnese. [Liber Mortuorum – s. Lorenzo].
23/9/1710
Giacinta Borgia affitta dei terreni alla Competta. [Antonio Maria Bonelli].
8/4/1711
Francesco Salmoiraghi Maggiore pone in suo luogo e stato il cav. Andrea Lanzani di Milano, s. Nazaro in Brolio: un sedime consistente in cuva, portico, 2 celle vinarie e stabulo in contrada Porta Regale, venduta con patto di grazia a suo fratello defunto Carlo Antonio. Atto nello studio del notaio, in s. Biagio. [Alessandro Morgani].
Prima pubblicazione: Antiqua.mi, luglio 2013
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