Adolf Wildt grafico

della Redazione di Antiqua

Adolfo Wildt (Milano, 1868-1931) è noto per essere uno dei massimi scultori del Novecento, mentre e poco conosciuta la sua attività grafica alla quale si dedica, in particolare, durante il periodo della Prima Guerra Mondiale.
Nel 1918 Wildt ottiene un grande e per certi versi inatteso succeso con un piccolo ritratto in marmo di Augusto Solari, esposto presso la Galleria Pesaro a Milano nel corso della Mostra del Salvadanaio (nota 1).
A seguito di quell’occasione egli conosce Giuseppe Chierichetti, facoltoso industriale e colto collezionista che gli avrebbe assicurato alcune commissioni, come il monumento alla Vittoria (1919), quelli ai Caduti di Appiano Gentile e Valduggia (1920) e gli avrebbe fatto eseguire la tomba della propria famiglia al Cimitero Monumentale di Milano. Sempre grazie al sostegno di Chierichetti, nel 1921 esce presso l’editore milanese Ulrico Hoepli il volume L’Arte del Marmo che raccoglie gli scritti di Wildt.
Dagli archivi della ditta Angelo Asti di Milano, attiva dagli inizi del Novecento fino al 1970 circa, con particolare riferimento al settore della fotoincisione, sono emersi alcuni fogli interessanti che documentano l’attività di Wildt in campo grafico.
Il primo è una stampa in bianco e nero con alcuni spazi dorati [Figura 1], applicata su un cartoncino che mostra il timbro a secco della ditta Asti [Figura 2].

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Figura 1. Adolfo Wild, Prova di stampa, 1926 circa, Angelo Asti Fotoincisioni.

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Figura 2. Timbro a secco della ditta Angelo Asti Fotoincisioni.

E’ probabile sia servita come prova di stampa per la copertina del catalogo di vendita all’asta delle opere dello stesso Chierichetti, avvenuta nel 1926 presso la Galleria Pesaro che risulta esserne l’editore.
Il titolo del catalogo è La Galleria di Giuseppe Chierichetti e si tratta di un volume in brossure di 140 pagine con 58 tavole in bianco e nero e 4 tavole a colori, nel quale vengono riportati i prezzi delle opere, a cui si aggiungono i prezzi di altre opere fuori catalogo e alcuni appunti su opere giudicate “dei falsi” (nota 2).
Nel 1935 si verifica una seconda vendita all’asta di opere di Chierichetti, questa volta presso la Galleria Lurati di Milano. Il catalogo, un volume in 8° , in brossura di 69 pagine con numerose illustrazioni, edito dalle Arti Grafiche G. Monfrini di Milano; reca la stessa copertina anche se il titolo diventa Raccolta di Giuseppe Chierichetti. Qui mostriamo alcune immagini tratte dall’invito [Figure 3 e 4, nota 3].

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Figura 3 e 4. Adolfo Wild, Invito alla (seconda) vendita all’asta della collezione Chierichetti (Milano, Galleria Lurati), 1935 circa, Angelo Asti Fotoincisioni.

Sempre dall’archivio Asti provengono due fogli a stampa, una drammatica Crocefissione e una non meno inquietante scena funebre [Figure 5 e 6].

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Figura 5. Adolfo Wild, Crocifissione, stampa, timbro a secco “La TRICROMIA”, Milano via Fontana (…).

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Figura 6. Adolfo Wildt, stampa.

Alcune opere su carta di Adolfo Wildt, sia disegni che stampe, sono state presentate dalla Galleria Daniela Balzaretti di Milano nel corso dell’edizione 2010 della Mostra Internazionale d’Antiquariato di Milano. Forse la più bella è una penna su carta del 1920 dal titolo Per la madre Iddio crea il più bel bambino, recante sul retro la scritta: “Alla loro felicità non posso inviare che l’augurio espresso nell’umile mio disegnino. Ossequi A. Wildt” [Figura 7, nota 4].

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Figura 7. Adolfo Wild, disegno a penna su carta, 1920, mercato antiquario.

NOTE

[1] Mostra realizzata a seguito di un concorso patrocinato da Arturo Toscanini nel 1717 rivolto ai bambini invitati a donare i loro risparmi agli orfani di guerra; alla fine alcuni, estratti a sorte, avrebbero ricevuto in dono un ritratto.

[2] Fonte: maremagnum.com (pagina non più disponibile in rete); un’altra fonte (libriseab.com non più disponibile in rete) segnalava un’edizione dello stesso catalogo (maggio 1926-gennaio 1928), con introduzioni di V. Pica e R. Giolli, per i tipi della casa editrice milanese Bestetti e Tuminelli con le seguenti caratteristiche: volume in 8°, brossura, xilografie di A. Wildt., pp. 136 con LIV tavv. in nero e in colore nel testo + pp. 22 con LII tavv. tutte in nero fuori testo.

[3] [Vedi].

(4)
[Vedi].