A.M. Spiazzi-M. De Grassi-G. Galasso (a cura di), Andrea Brustolon 1662-1732. “Il Michelangelo del legno”, Skira, Milano 2009 (catalogo), euro 45,00
A.M. Spiazzi- M. Mazza, Andrea Brustolon e la sua bottega. Itinerari in provincia di Belluno
Skira, Milano 2009 (guida), euro 20,00.
Il Catalogo della mostra Andrea Brustolon 1662-1732. “Il Michelangelo del legno” si avvale di una serie di saggi e di un corredo iconografico che in buona parte suppliscono i limiti della mostra. Una serie di autori si alterna nello sforzo (sostanzialmente riuscito) di descrivere l’opera di Brustolon all’interno del contesto in cui egli operava: la committenza, la fase progettuale, i suoi referenti artistici, le fonti iconografiche e altro ancora. Meglio di quanto non accada in mostra, si riesce a capire, ad esempio, alcune suggestioni fornite dai dipinti dei suoi contemporanei. Interessante come sempre, per gli specialisti, la parte dedicata alla ricerca d’archivio che aiuta a circoscrivere la figura di Brustolon, per certi versi ancora enigmatica. E poco spiegabile che non venga fornita almeno un’immagine di alcune opere come i celeberrimi seggioloni del Quirinale, già assenti in mostra (poco convincente e poco argomentata la giustificazione che si tratti di lavori “di bottega”), così come di altre opere minori disseminate in provincia. Ancora più strano è il fatto che il catalogo non documenti alcune opere che pure si possono ammirare in mostra, anche se nella sua dimensione allargata. Con riferimento alle sole opere lignee, mi limiterò a citare la cornice in legno di cirmolo con puttini e racemi (1715 ca.) esposta al Museo Civico di Belluno, oppure lo stemma del vescovo pro-tempore (1630 ca.) della cattedrale di Belluno, per l’occasione esposto a Feltre, così come il Crocifisso ligneo da Arsiè (Mellame) e quelli da Plois d’Alpago e da Fusine di Zoldo Alto. Ci sarebbe inoltre piaciuto, anche se in effetti non era dovuto, che qualcuno degli autori esprimesse le sue valutazioni sulla quantità di opere passate sul mercato in varie occasioni con attribuzioni al Brustolon.
Quasi contemporaneamente al catalogo è stata pubblicata una Guida (Andrea Brustolon e la sua bottega. Itinerari in provincia di Belluno) che ha il merito di pubblicare opere che non compaiono né in mostra né in catalogo; a parte un considerevole numero di lavori considerati “di bottega”, vediamo per la prima volta documentate alcune opere conservate in alcune chiese bellunesi, come l’espositorio eucaristico (1697) di Santa Maria di Loreto, l’altare delle anime purganti e relativo crocifisso (1720-1732) di Santo Stefano e il tabernacolo con angeli (1695 ca) di San Fermo. Ci siamo domandati il perché di una pubblicazione “a latere” del catalogo e qui, forse, sta un suo secondo merito, quello di costituire una guida permanente al territorio appena si saranno spenti gli echi della mostra.
Marzo 2009
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