Cassettone con cavalieri di provenienza monferrina, ma forse mantovano

della Redazione di Antiqua 

In un’asta di Cambi tenutasi tra agosto e settembre 2021 è apparso un interessante cassettone intarsiato con figure di cavalieri che, come vedremo, abbiamo deciso di attribuire all’ambito mantovano [Figura 1].

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Figura 1. Cassettone intarsiato, Ducato di Mantova, fine XVII secolo, Cambi agosto-settembre 2021 n. 68 (riproposto nella seduta dell’ottobre-novembre 2022 n. 212).

Nella didascalia in catalogo si legge che “Il mobile faceva parte dell’arredamento del castello di Pomaro Monferrato ed era stato commissionato dal Conte Della Vallle (cadetto di casa Savoia)” (nota 2) e, in un’immagine di dettaglio dello schienale, si distingue abbastanza chiaramente la scritta “Al Sig. Conte Luigi Della Valle. Casale”, riferendosi con tutta probabilità a Casale Monferrato in provincia di Alessandria [Figura 1bis].

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Figura 1bis. Scritta sullo schienale del mobile di Figura 1.

Guardando il mobile, non si può sfuggire al confronto con una tipologia di cassettoni, messi in evidenza in un recente articolo (nota 2), riferibili a un ambito piuttosto vasto che ha come epicentro il lago di Garda. Con l’occasione, come promemoria, pubblichiamo l’immagine inedita di un mobile veronese facente parte della serie [Figura 2].

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Figura 2. Cassettone intarsiato, Verona, seconda metà del XVII secolo, mercato antiquario.

Sappiamo che la diffusione di questi mobili interessa principalmente le attuali province di Verona, Brescia e Mantova con propaggini nella Bergamasca, in Emilia e in altre zone del Triveneto (nota 3), ma non si registrano casi che possano avere a che fare con il Monferrato e l’intero Piemonte.
Desta quindi una certa perplessità il preciso riferimento al Monferrato, riscontrabile nel mobile di Figura 1.
Dobbiamo trovare qualche spiegazione nella biografia del suo possessore, il conte Luigi Della Valle, nato nel 1652 (si ignora la data di morte) e ritratto nel 1680 a 28 anni [Figura 3].

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Figura 3. Aurore ignoto, ritratto del marchese Luigi della Valle, 1680, olio su tela cm. 137 x 88, Pomaro Monferrato (Al), collezione privata (acquistato da un residente di Pomaro Monferrato in occasione della dispersione degli arredi avvenuta in asta nel 1980).

L’epoca del mobile, databile alla fine del XVII secolo è compatibile con la figura del conte, il quale, tra la fine del secolo e l’inizio del Settecento, compare con diversi incarichi nell’ambito del Ducato del Monferrato dove riveste il ruolo di Governatore di Moncalvo, località del Monferrato in provincia di Asti (nota 4). Non si capisce, per inciso, come mai il ritratto rechi la scritta “M.se Luigi Dallavalle 1680. D’anni 28”, mentre nei documenti ci si riferisce a lui come conte (nota 5).
Come è noto, tra il 1536 ed il 1708, il Monferrato è strettamente legato a Mantova in quanto sono le dinastie dei Gonzaga di Mantova, prima, e dei Gonzaga-Nevers, successivamente, a governare il Ducato di Mantova e di Monferrato. Nel 1708, Vittorio Amedeo II di Savoia riceve l’investitura ufficiale dall’Imperatore d’Austria con l’assegnazione dei territori monferrini, ratificata nel 1713 dal trattato di Utrecht (nota 6).
A nostro giudizio, è proprio ai rapporti con Mantova che si deve far risalire l’origine del nostro cassettone che può essere messo in relazione non tanto con l’ebanisteria gonzaghesca in senso stretto, quanto, piuttosto, proprio con i cassettoni intarsiati di Verona “e dintorni” di cui si diceva all’inizio (nota 7).
In conclusione, a conferma di questa attribuzione, richiamiamo una scrivania intarsiata, attribuita all’ambito mantovano, segnatamente al Ducato di Sabbioneta, già pubblicata in questo sito [Figura 4, nota 8].

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Figura 4. Scrivania intarsiata, Mantova (Ducato di Sabbioneta), prima metà del XVIII secolo, collezione privata.

L’aquila bicipite intarsiata al centro del cassetto grande sotto il piano, “tagliata in due” dalla bocchetta della chiave, ricorda molto da vicino quella collocata nella stessa posizione al centro dei cassetti nel nostro cassettone.

NOTE

[1] Il castello di Pomaro Monferrato divenne, nel XVII secolo, proprietà della famiglia Ardizzone di Casale Monferrato che, nel 1685, lo trasformarono in una più moderna residenza nobiliare. Fu ceduto nel 1745 alla famiglia Della Valle che lo detenne fino al 1950 quando fu ereditato dal conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo per volere di Alessandro Della Valle che non aveva eredi.
Fra il 2 e il 5 ottobre 1980 gli arredi furono venduti attraverso un’asta gestita in loco dal Palazzo Internazionale delle Aste e Esposizioni di Firenze.
Il castello viene attualmente utilizzato anche per cerimonie ed eventi.

[2] Si veda l’articolo Canterani intarsiati della seconda metà del XVII secolo. Parte I (Verona e dintorni) (novembre 2022) [Leggi], ivi Figure 15 e 16.

[3] Si veda l’articolo Canterani intarsiati della seconda metà del XVII secolo. Parte II (l’altro Veneto, L’Emilia e Bergamo) (dicembre 2022) [Leggi].

[4] La maggior parte delle notizie a riguardo (alcune delle quali riferite al 1706) è stata tratta da Indice alfabetico delle notizie storiche della città di Casale e del Monferrato di Vincenzo De Conti, opera in undici volumi edita a Casale Monferrato nel 1842 dalla tipografia Casuccio e Bagna.

[5] Pare che la famiglia Della Valle fosse di origine monferrina, più precisamente di Lu Monferrato (Al) anche se alcune fonti parlano di un’antica origine lucchese e Dalla Valle è un nome tipicamente veneto con ceppi nel Trevigiano e a Verona. Escluderemmo, tuttavia, una relazione tra il mobile in discorso e possibili diramazioni veronesi della famiglia.

[6] Vedi.

[7] Ovviamente, essendo il mobile stilisticamente databile alla fine del XVII secolo ed avendo i Dalla Valle acquistato il castello di Pomaro Monferrato solo nel 1745 (vedi ancora nota 1), esso è stato acquisito dalla famiglia anteriormente a quest’ultima data.

[8] Si rimanda all’articolo Scrivania intarsiata firmata Conti (ultima versione luglio 2020) [Leggi ].

Aprile 2023

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