Cassettone pugliese del XVII secolo

di Andrea Bardelli

Nel corso della più recente edizione di Mercanteinfiera a Parma (ottobre 2015) abbiamo esaminato un mobile interessante: un cassettone di impianto severo a cinque cassetti di uguale dimensione, più un sesto cassetto più basso sotto il piano.
La fronte dei cassetti è decorata a intaglio con motivi vegetali simmetrici rispetto al centro, mentre sulle lesene compaiono intagli ad alto rilievo caratterizzati da un’erma con il ventre rigonfio, inglobata in una cascata di elementi a carattere fitomorfo [Figure 1 e 1 bis].

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Figure 1 e 1 bis. Cassettone in noce, cm. 154 x 68, h. 138, interni in pioppo, Puglia fine del XVII secolo, Galleria Sant’Agnese, Foggia.

Il mobile proviene da una casa di Lecce, dove è presumibile sia sempre stato, ma appare piuttosto insolito nella produzione pugliese della seconda metà del XVII secolo, nel senso che non sono noti altri esemplari simili nella seppur scarsa casistica di mobili registrati di sicura origine pugliese, per non dire della pressoché inesistente letteratura.
Se ne possono però rintracciare le origini nella produzione del centro Italia, segnatamente in Toscana, dove si segnala la presenza di cassettoni altrettanto squadrati, caratterizzati da lesene aggettanti sulle quali poggiano elementi intagliati di gusto manierista, formati da un’erma dal ventre prominente e da decori vegetali. Ne costituisce un esempio il cassettone che si conserva nel Palazzo Pubblico di Siena [Figura 2].

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Figura 2. Cassettone in noce, Toscana, metà circa del XVII secolo, Siena, Palazzo Pubblico (A. M. Massinelli, Il mobile toscano, Elecra, Milano 1993 p. 169 LXIII).

Come è noto, l’influenza del mobile toscano si estende ben oltre i confini regionali, ma è possibile che una tappa intermedia di avvicinamento sia costituita dall’ebanisteria umbra.
Si veda, ad esempio, un cassettone in collezione privata perugina [Figura 3] che si può ritenere una sorta di anello di congiunzione tra i due mobili appena considerati.

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Figura 3. Cassettone in noce, cm. 129 x 159, h 72, interni in pioppo, Umbria (Perugia) metà del XVII secolo, Perugia, collezione privata (A. Fuccella, Il mobile umbro, La Rocca, Marsciano Pg 2005 p. 217 n. 205).

A parte la struttura e gli intagli sulle lesene comuni a tutti gli esemplari considerati, questo mobile cita in modo quasi letterale il cassettone senese nel piede a mensola rettangolare decorato al centro da un fiore inciso, mentre condivide con il cassettone pugliese il “mezzo cassetto” sotto il piano e le dimensioni. Nel suo volume sul mobile umbro, Annamaria Fuccella riferisce che questo genere di lesena intagliata è una soluzione decorativa di ambito prevalentemente perugino e zone limitrofe, sotto l’influenza esercitata in Umbria dall’intagliatore marchigiano Giampietro Zuccari. Non siamo in grado di documentarlo, ma è possibile che questa tipologia sia presente, magari con qualche variante, sia nelle Marche, dove è però altrettanto marcato l’influsso del mobile veneto e romano, sia in Abruzzo e Molise, dove sono maggiormente presenti, come in Puglia, gli influssi del mobile napoletano.
Alla luce di quanto sopra parrebbe più plausibile collocare l’origine del cassettone pugliese dal quale siamo partiti nella provincia di Foggia, culturalmente più raggiungibile, sebbene all’epoca isolatissima, dall’influenza tosco-umbro-marchigiana, piuttosto che nel Salento, dove il mobile è stato trovato.
E’ interessante far notare come questo tipo di mobile si può considerare il capostipite di una tipologia di cassettoni, questa sì diffusa piuttosto ampiamente in Puglia e in tutto il Meridione verso la fine del XIX secolo, caratterizzata da un numero di cassetti variabile in genere da cinque a sette. Quello che mostriamo [Figura 4] è di provenienza pugliese ed è databile alla fine dell’Ottocento.

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Figura 4. Cassettone in noce con piano in marmo bianco, cm. 120 x 51, h 147, Puglia, fine XIX secolo, mercato antiquario.

Presenta due cariatidi intagliate con testine e motivi vegetali stilizzati e cassetti con intagli vegetali, disposti simmetricamente rispetto alla bocchetta in legno (dettaglio quest’ultimo assai diffuso in Puglia), rimandando in modo che è difficile ritenere casuale al cassettone di circa due secoli prima.


Prima pubblicazione: Antiqua.mi, novembre 2015

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