Cassone bergamasco di fine Seicento appartenuto alla famiglia Tasso
di Andrea Bardelli
Non ci stancheremo mai di rimarcare come la conoscenza del territorio da parte di antiquari appassionati del mobile antico produca risultati preziosi nell’identificarne l’esatta provenienza.
Ci è stato segnalato un cassone che costituiva l’arredo di una casa situata nel comune di Locatello in Valle Imagna (nota 1), caratterizzato da una ricca combinazione di elementi decorativi: stemma intarsiato all’interno di uno spazio a fondo ribassato (champlevè) che ritroviamo nei piedi.
Il cassone, come tutti i mobili di questa tipologia, risente dell’impostazione cinquecentesca, ma il tipo di decoro, riscontrabile in numerosi arredi ecclesiastici della Bergamasca di datazione certa, consentono di collocarlo cronologicamente alla fine del XVII secolo [Figura 1].
Figura 1. Cassone con stemma della famiglia Tasso, Bergamo, fine del XVII secolo, collezione privata.
A parte una certa qualità che ne costituisce di per se un elemento distintivo, il cassone ci è stato presentato come inusuale nell’ambito degli arredi che più frequentemente si riscontrano in Valle, dove pure sono presenti sia i motivi intarsiati sia il fondo ribassato.
Si vedano in proposito due cassoni di sicura provenienza “valdimagnina” [Figure 2 e 3] e il dettaglio delle rispettive paraste [Figure 2 bis e 3 bis].
Figura 2. Cassone intagliato, Sant’Omobono, Valle Imagna (Bg), fine del XVII secolo, collezione privata.
Figura 3. Cassone intarsiato, Valle Imagna (Bg), fine del XVII secolo, collezione privata.
Figura 2 bis. Particolare del cassone di Figura 2.
Figura 3 bis. Particolare del cassone di Figura 3.
Le principali differenze tra il cassone di Figura 1 e quelli più diffusi in Valle sono costituite dalla presenza di animali nell’intarsio, dalle lesene sporgenti rispetto alla fronte del mobile e dallo stemma incorniciato dal fondo ribassato.
E’ proprio lo stemma a fornire un punto di partenza per indagare circa la provenienza del mobile [Figura 1 bis].
Figura 1 bis. Stemma della famiglia Tasso, particolare del cassone di Figura 1.
Grazie all’insostituibile raccolta di stemmi ottocenteschi di Cesare Camozzi (nota 2) è stato possibile identificare lo stemma in quello della famiglia Tasso originaria di Almenno San Salvatore, che si trova proprio in Valle Imagna, ma trasferitasi già attorno al XII secolo a Cornello nell’Alta Val Brembana (nota 3).
Mostriamo due stemmi.
Nel primo si vede l’aquila bicipite coronata, la stessa che appare nello stemma sul cassone, a ricordare che i Tasso erano al servizio degli Asburgo fin dal XV secolo, nonché il profilo allungato di un animale che possiamo identificare con un tasso [Figura 4].
Nel secondo, ripreso da uno stemma collocato nella chiesa di Cornello, oltre all’aquila bicipite (senza corona) e al tasso che sempre più assomiglia a un cane, vediamo il corno che compare, “mimetizzato” da fregio tra le teste delle due aquile, nella parte alta dello stemma sul cassone [Figura 5] ad evocare sia il nome Cornello, sia il corno che simboleggia il servizio postale (nota 4).
Figura 4. Stemma della famiglia Tasso (Cesare Camozzi, op. cit., n. 2346).
Figura 5. Stemma della famiglia Tasso (Cesare Camozzi, op. cit., n. 3492).
Resta ancora da chiedersi se sia possibile accostare al cassone il nome di qualche bottega.
Desidero mostrare un altro cassone riconducibile alla famiglia Tasso [Figura 6] per lo stemma al centro della fronte dove compare il tasso e il corno [Figura 6 bis].
Figura 6. Cassone con stemma della famiglia Tasso, Bergamo, fine del XVII secolo, casa d’aste Il Ponte, aprile 2001 n. 529.
Figura 6 bis. Stemma della famiglia Tasso, particolare del cassone di Figura 6.
Il mobile presenta un’ornamentazione più ricca dei precedenti: due formelle mistilinee a rilievo, collocate nelle facce tra paraste e stemma, ne riprendono il contorno; un intarsio con rami fogliati e fioriti copre l’intera fronte; nelle paraste, anch’esse lievemente aggettanti, il decoro intarsiato è sormontato da una figura di angelo; i piedi sono intagliati con due draghi stilizzati che si affrontano.
Alcuni di questi motivi si possono riconoscere in una serie di mobili, ancora in fase di studio, che si pensa di attribuire alla famiglia Caniana [Figura 7], altri sono riconducibili a mobili già studiati e attribuiti alla stessa famiglia di ebanisti e intarsiatori (nota 5).
Figura 7. Bottega Caniana (attr.), cassettone, fine del XVII secolo, già mercato antiquario (Scaccabrozzi, Bergamo).
Forse non è un caso che uno dei primi a scrivere dei Caniana fu proprio un membro della famiglia Tasso ossia Francesco Maria Tassi, il quale nel suo Vite de’ pittori, scultori e architetti bergamaschi del 1793, definisce il capostipite Antonio “eccellente falegname di quadratura” (nota 6).
Non mi sento però per ora di assegnare ai Caniana, nemmeno col beneficio del dubbio, anche il cassone di Figura 1, sebbene l’intarsio con figure di animali sia una delle loro caratteristiche, perché lo troviamo anche nella produzione dei Rovelli.
Si dovrà prima o poi fare luce tra i rapporti spesso complessi tra i lavori dei Caniana, originari di Romano Lombardo in Val Seriana e quelli dei Rovelli di Cusio nell’alta Val Brembana, le cui biografie talvolta si intrecciano così come le influenze, sia reciproche sia nei confronti dei loro numerosi imitatori (nota 7).
NOTE
[1] La Valle Imagna si trova nel settore occidentale della provincia di Bergamo, sotto la Val Brembana, al confine con la provincia di di Lecco.
[2] Cesare de’ Gherardi Camozzi Vertova, Stemmi delle famiglie bergamasche e oriunde della provincia di Bergamo o ad essa per diverse ragioni attinenti, 1888 (riproduzione anastatica dell’originale che si trova nella Biblioteca A. Mai di Bergamo a cura dell’editore S.E.S.A.A.B., Bergamo 1994).
[3]
Cornello dei Tasso è una frazione del comune di Camerata Cornello (Bg).
La famiglia, nota anche come Tassi o de Tassis, ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione di un sistema postale in tutta Europa. Alla stessa famiglia appartiene lo scrittore Torquato Tasso (1544-1595) e da essa discende il ramo tedesco dei Thurn und Taxis.
[4] Esula dagli scopi del presente scritto, ma sarebbe interessante fare una ricerca etimologica per stabilire la reciproca dipendenza del corno e del nome Cornello in relazione all’impegno dei Tasso nella costituzione del servizio postale.
[5] Sui Caniana sono stati pubblicati su Antiqua diversi contributi, l’ultimo dei quali è Trumò intarsiato del Settecento attribuibile a bottega bergamasca (Caniana?) (ottobre 2019) dal quale si può risalire ai precedenti [Leggi] [6] Citato nella voce Caniana redatta da Giorgio Lise per il Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 18, 1975 [Leggi].
[7] Sull’argomento: Della bottega Caniana il cassettone Finarte maggio 2009 (giugno 2009) [Leggi]
Ringrazio Michele Rodeschini per la segnalazione, le immagini e lo scambio di idee.
Novembre 2020
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