Coppia di piccoli vasi cinesi di epoca repubblicana
di Irene Di Paola

Esaminiamo una coppia di vasi con corpo cilindrico, spalla discendente, collo tubolare, bocca con bordo sporgente; base circolare e decorata con linea ondulata blu [Figura 1].

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Figura 1. Coppia di vasi in porcellana tipo Bang Ping (a bastone), alt. cm. 13 (esclusa la base), marchio Qian Long, Cina Periodo Repubblicano, collezione privata (foto Lucia Laita).

Nella pittura del corpo si vede un paesaggio invernale con casa in muratura a tetto ad ali di uccello, nascosta tra monti innevati. E’ presente vegetazione ad alto fusto e a cespuglio, secondo la simbologia taoista del bene (albero) e del male (cespuglio). Troviamo limitato lo spazio vuoto, tanto caro agli antichi, come quinta dimensione.
L’uso delle ombre e la prospettiva fanno risalire agli insegnamenti del gesuita Padre Giuseppe Castiglione (1688-1766) in Cina dal 1720 fino alla morte, che sono entrati nel modo cinese di dipingere dalla metà del Settecento.
Sotto la base troviamo il marchio Qian Long [Figura 1 bis], che in questo caso non indica il periodo di fattura (1735-1795), ma semplicemente lo stile (nota).

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Figura 1 bis. Marchio del vaso di Figura 1 e sua decifrazione del marchio (elaborazione dell’autrice).

La coppia di vasi è stata prodotta in epoca repubblicana (1912-1949) e il marchio è riprodotto solo per indicare lo stile all’antica, come è avvenuto anche per la “ N coronata” della Ferdinandea di Napoli che ha continuato ad essere usata come marca, anche dopo la chiusura della manifattura originale.
La casa in muratura, il decoro del collo e lo stile delle immagini sono tipiche del periodo cinese repubblicano che, non avendo uno stile proprio, continua il modo pittorico del periodo precedente, detto dell’imperatore Qian Long, aggiungendo spesso elementi occidentali, ereditati dal Castiglione o di importazione.
Il sottobordo della bocca ha un decoro all’antica detto “ru yi”, cioè “testa di scettro”, usato come augurio di lunga vita, mentre il collo è segnato da pendenti a fiori stilizzati e gocce di gusto “liberty”.
Il paesaggio invernale è poco frequente, prediligendo i cinesi la primavera, simbolo di rinascita e più augurale. Tuttavia ci sono altri esempi d’inverno in tutta la pittura di paesaggio cinese dal VII sec. d.C. in poi.
La fattura novecentesca non significa che gli oggetti non siano di qualità, anzi, le fornaci di Jindezhen produssero pezzi di grande finezza e bellezza per mano di veri e propri artisti, per tutta la prima metà del Novecento.
Molti di questi pezzi furono importati in Italia nel tempo della Concessione italiana di Tien Jin (1902-1947), insieme a mobilio, lacche e sete. Le lacche, sebbene più pregiate di porcellane e mobilio, non incontrarono il gusto italiano, divenendo più difficili da reperire nel nostro mercato d’arte, fatto che le rende più preziose e ne accresce il valore.
Un vaso simile per stile, ma di forma diversa e con raffigurato un paesaggio lacustre, è stato presentato dalla casa d’aste Pandolfini a Firenze nel giugno del 2014 [Figura 2].

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Figura 2. Vaso in porcellana tipo Yan Yan (a tromba), alt. cm 36,5, marchio Qian Long, Cina Periodo Repubblicano (Pandolfini, 4 giugno 2014 n. 190, stima 300-400 euro).

NOTA

Cartiglio composto da quattro ideogrammi, su due colonne, Qian Long Nian Zhi, scritti in calligrafia classica e all’antica, cioè da destra a sinistra e dall’alto in basso.
Qian = Chien ( trascrizione Pin Yin e Wade Jiles)
Long = Long ( idem )
Nian = anni
Zhi = fare
Letteralmente significa “fatto nell’era Qian Long”.

Bibliografia
-Bussagli Mario, La pittura cinese, Fabbri, Milano 1965, pp. 142-144-148-421
-Cheng François, Mille anni di pittura cinese, Rizzoli, Milano 1981, pp. 20 – 55
-La pittura di paesaggio cinese, vol. 5, edizione cinese 2002, pp. 367-379
-Kerigan Michaele, Arte Orientale, Ed. Logos, Cina 2006, pp. 298-299-300
-Poesie e pitture delle dinastie T’ang e Song (trad. Qiu Xiaolong), edizione cinese 2006, p. 120
-Pierson Stasey, Chinese Ceramics, London 2009, p. 122 e ss.