Giovanni Beltrami maestro della glittica ottocentesca

della Redazione di Antiqua

Nei primi anni Venti dell’Ottocento, il conte Giovan Battista Sommariva è impegnato in un progetto ambiziosissimo: la decorazione del salone della sua villa di Tremezzo sul lago di Como. Per questo aveva ordinato al noto scultore danese Bertel Thorvaldsen una serie di bassorilievi in marmo raffiguranti l’ingresso trionfale di Alessandro a Babilonia. I bassorilievi giungono da Roma tra il 1818 e il 1826, anno della morte del Sommariva che non può così vedere compiuta l’opera.
Negli stessi anni, il Sommariva decide di far incidere i soggetti dei bassorilievi su pietre preziose a affida l’incarico a Giovanni Beltrami. Conosciamo uno di questi lavori – un topazio di Siberia datato 1825, con incisa la scena di Due palafrenieri che trattengono Bucefalo, il cavallo di Alessandro il Macedone – attraverso un disegno di Paolo Vimercati Sozzi, attualmente presso il museo Poldi Pezzoli di Milano. Dell’intaglio originale di Beltrami si sono perse le tracce, non risultando nemmeno inserito nel catalogo che accompagna la dispersione della collezione Sommariva avvenuta a Parigi nel 1839.
Ma chi è Giovanni Beltrami il cui ritratto eseguito da Giovanni Carnovali detto Piccio [Figura 1] si trova al Museo Civico di Cremona?

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Figura 1. Giovanni Carnovali (Piccio), ritratto di Giovanni Beltrami, Cremona, Museo Civico Ala Ponzone inv. 360 legato Beltrami Pedrocchi.

Giovanni Beltrami è un glittografo, ossia un intagliatore di pietre dure, nato a Cremona nel 1777 (anche se alcune fonti riportano la data del 1770). Già allievo del pittore Giacomo Guerrini, diventa socio corrispondente dell’Accademia di Belle Arti di Milano e onorario di quella di Venezia. Molte sue opere sono perdute e note solo attraverso alcuni documenti.
Beltrami ha avuto tra i suoi primi clienti la famiglia Bonaparte. Suoi sono il Mito di Psyche e i ritratti di Napoleone e Giuseppina incisi su corniole bianche e databili al 1805 circa.
Dei due cammei con i ritratti di Napoleone e consorte, andati perduti, esiste una riproduzione incisa all’acquaforte da Felice Zuliani, conservata a Milano nella Raccolta di Stampe Bertarelli [Figura 2].

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Figura 2. Felice Zuliani (da Beltrami), cammei con ritratti di Napoleone e Giuseppina, incisione all’acquaforte, Milano, Raccolta Bertarelli.

Nel 1815, Beltrami si trova presso la corte bavarese di Massimiliano I per cui realizza diversi lavori, tra i quali un intaglio con il ritratto del sovrano, attualmente a Vienna presso il museo del tesoro imperiale (Schatzkammer) nel palazzo di Hofburg.
Circa dieci anni più tardi, Carolina Augusta di Baviera, figlia di Massimiliano e divenuta imperatrice d’Austria, gli commissiona un ritratto in onice dell’imperatore Francesco I simile a quello già eseguito per il padre.
Tra i clienti privati figura Bartolomeo Turina di Cremona che gli commissiona diversi lavori: Angelica e Medoro, la Ricchezza conquistata da Cupido, la Testa di Niobe e Rinaldo e Armida. Sempre per Bartolomeo Turina e per il fratello Ferdinando esegue un Bacco fanciullo, un Amore e Psiche (ante 1834) – una corniola color acqua marina di sua invenzione – e la Tenda di Dario (1828) [Figura 3]. Questo è considerato il suo capolavoro, tratto da un dipinto del 1661 di Charles Le Brun che si trova a Versailles, mentre l’opera di Beltrami si conserva a Cremona presso il Museo Civico.

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Figura 3. Giovanni Beltrami, Tenda di Dario, cristallo di rocca, Cremona Museo Civico Ala Ponzone.

L’aspetto della pietra è quello del cristallo di rocca, ma alcune fonti parlano di un topazio bianco del Brasile. Effettivamente, è riferito l’uso di incidere anche i topazi e se ne parla proprio a proposito di una Cena di Leonardo di Beltrami. Riportiamo il brano per intero: “Altro topazio notevole è quello di colore giallo intenso che trovasi alla Biblioteca Nazionale di Parigi e che porta incisa una figura di Bacco. Anticamente si usava eseguire incisioni anche sul topazio ed è noto un esemplare di circa un pollice di larghezza sul quale Giovanni Beltramo (sic) riportò incisa la Cena di Leonardo da Vinci” (Speranza Cavenago-Bignami Moneta, Gemmologia, Hoepli, Milano 1980 p. 646).
Nel 1834 risulta ultimata, per il conte Sola di Milano, una corniola bianca con il ritratto di Raffello, mentre, in quello stesso anno, Beltrami è impegnato nella lavorazione dell’Olimpo di Appiani per essere presentato all’esposizione di Brera.
Altri committenti privati sono Bartolomeo Soresina Vidoni e, come già anticipato, Giovanni Battista Sommariva. Per quest’ultimo, in particolare, Beltrami produce numerose gemme intagliate tratte da alcuni dei dipinti della sua collezione. Di queste esiste un’agata con la Comunione di Atala (ora in collezione privata), tratta da un dipinto di Anne-Louis Girodet che si trova a Parigi al museo del Louvre, un cristallo di rocca con Il Bacio dal dipinto di Francesco Hayez (quello di Tremezzo realizzato nel 1823 per Sommariva, non quello più celebre di Brera che è del 1859) e un intaglio raffigurante Curzio, che si trova a Londra al British Museum.
Sempre proveniente dalla medesima fonte, è apparsa di recente sul mercato una corniola raffigurante Caino e Abele (cm. 3,7x 5) firmata e datata: “Beltrami Inc. 1819/Drolling Fils.Pinx./Sommariva possiede”, presentata dall’antiquario Walter Padovani alla biennale di Firenze del 2009. Quasi sempre Beltrami firma le sue opere con il suo nome, al quale aggiunge la data di esecuzione e, talvolta, il titolo e il riferimento alla fonte iconografica.
E’ firmato “Beltrami” un cesto intrecciato in argento e oro con intagli in pietre dure, attualmente conservato a Firenze in una vetrina del museo degli Argenti di Palazzo Pitti [Figura 4].

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Figura 4. Giovanni Beltrami,Giovanni, cesto, argento, oro, pietre dure, Firenze, palazzo Pitti, Museo degli Argenti.

Giovanni Beltrami era anche medaglista. Gli vengono assegnate, infatti, numerose medaglie con ritratti di varie personalità. Presso il Museo Civico di Cremona è esposta una galvanoplastica riferita a G. (Giuseppe) Zamboni, tratta da un suo rilievo raffigurante un profilo di Giuseppe Appiani. Una madeglia in lega d’argento e nichel attribuita a Beltrami e raffigurante Galileo Galilei (diam. cm. 15) è stata proposta dalla Casa d’Aste Wannenes nel dicembre 2007 con una stima di 200-300 euro. Sempre con riguardo al mercato, è recentissima (novembre 2010) la vendita di un cammeo (cm. 3,9) presso la Casa d’Aste danese Secher Scott [Figura 5], attribuito a Giovanni Beltrami e Karl Hahn con la data del 1896, che cade oltre cinquant’anni dopo la morte del nostro avvenuta a Cremona nel 1854. E’ quindi probabile che l’epoca si riferisca alla montatura, presumibilmente realizzata da Karl Hahn che era gioielliere.

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Figure 5. Giovanni Beltrami Karl Hahn, cammeo, asta Secher Scott Dk), novembre 2010 n. 96.

Le altre persone di cui si parla nell’articolo

Giovanni Battista Sommariva
Uno dei maggiori collezionisti d’arte dell’epoca a Milano.

Bertel Thorvaldsen
Scultore danese (Copenaghen 1770-1844) attivo anche in Italia, uno dei massimi interpreti del neoclassicismo [Vedi].

Paolo Vimercati Sozzi
Membro di uno storico casato bergamasco, cultore di storia locale nonché studioso di archeologia e numismatica, nel 1869 dona il suo archivio e parte della sua collezione alla biblioteca Mai di Bergamo.

Giovanni Carnovali detto Piccio
Pittore (1804-1873) [Vedi].

Giacomo Guerrini
Pittore cremonese (1718-1793), autore di dipinti d’arte sacra conservati in varie chiese cremonesi. Esegue anche una pala con san Michele a altri santi per la chiesa milanese dei ss. Francesco e Ananstasia. Quella che si ritiene l’ultima sua opera è un affresco del Planisfero all’interno del Torrazzo a Cremona (1787).

Felice Zuliani
Incisore nato a Venenzia e morto nel 1834.

Charles Le Brun
Pittore e decoratore francese (Parigi 1619-1690) [Vedi].

Bartolomeo e Ferdinando Turina
Imprenditori tessili cremonesi.

Giuseppe Appiani
Pittore neoclassico italiano (1740-1812) [Vedi].

Bartolomeo Soresina Vidoni
Imprenditore tessile cremonese.

Anne-Louis Girodet
Pittore francese (1767-1824) [Vedi].

Francesco Hayez
Pittore italiano (1791-1882) [Vedi].

Drolling Michel Martin
Pittore francese (1789-1851) [Vedi].

Giuseppe Zamboni
Abate e fisico (1776-1846), inventore della pila a secco e autore di numerosi studi e ricerche nel campo dell’elettricità [Vedi].

Karl Hahn
Gioielleiere attivo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, soprattutto a San Pietroburgo.

(*) Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Antiqua nel febbraio 2011 a firma Pietro Cammi (nome di fantasia).

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