Alabastri di Malines

di Attilio Troncavini

La città belga di Malines, in provincia di Anversa nelle Fiandre, dà il nome alla produzione di rilievi in alabastro fiorita durante il Cinquecento.
E’ anche nota con la denominazione olandese di Mechelen, mentre la troviamo indicata come “Mellina” in alcuni documenti redatti in italiano arcaico.
Tra il 1506 e il 1530 è stata capitale dei Paesi Bassi, quando Margherita d’Austria, reggente per conto del padre Massimilianio I Asburgo, la sceglie come residenza. Alla morte della governatrice diventa sede arcivescovile cattolica.
La produzione di alabastri raggiunge il massimo livello nel terzo quarto del XVI secolo, fino a quando, nel 1572, la città viene saccheggiata e incendiata dagli spagnoli. Attorno al 1600 si continuano a produtte numerosi esemplari ma di qualità inferiore, anche perchè Malines si specializza nella produzione di mobili e nell’industria tessile (arazzi, tappeti, pizzi).
I rilievi in alabastro di cui si parla consistono in formelle di varie dimensioni (il formato più usuale è di cm. 9 x 12, ma ve ne sono anche di più grandi), raffiguranti scene della vita di Cristo, più raramente episodi del vecchio Testamento.
Una delle caratteristiche di questi rilievi è la lumeggiatura in oro zecchino di alcuni particolari, di cui resta talvolta solo una flebile traccia.
Queste formelle erano talvolta destinate ad essere montate all’interno di una cornice per formare un retablo, come dimostra lo splendido altare del Victoria and Albert Museum di Londra [Figura 1].
La cornice è tratta dai disegni di artisti di Anversa come Corneliu Floris ed è possibile che i rilievi siano stati spediti ad Anversa per essere incornicaiti e venduti.
Un oggetto simile è conservato a Bruxelles presso i Museo Reali d’Arte. Esso mostra la figura di Dio Padre e la Deposizione, ma un’Ascensiona al posto della Crocifissione e la cornice è pressochè identica.

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Figura 1. Altare, terzo quarto XVI secolo, altezza cm. 82, larghezza cm. 52, profondità cm. 11, Londra, Victoria and Albert Museum.

Si trovano però molto più spesso inserite in cornici larghe qualche centimetro, le più belle delle quali lavorate in pastiglia dorata [Figura 2]. Poichè si tratta di cornici originali, si può pensare che molti di questi manufatti fossero destinati alla devozione privata.

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Figura 2. Bottega di Malines, San Girolamo nel deserto, alabastro, Walsall (West Midlands), The New Art Gallery.

Gli artefici
Talvolta i rilievi riportano le cifre dei loro artefici e in qualche caso è stato possibile identificarli. Forse il più celebre è Tobias Tissenaken, nato a Malines attorno al 1560-70 e documentato dal 1596; nel 1619 diventa rettore della Corporazione di san Luca e muore, sempre a Malines, il 13 ottobre 1624. Era solito siglarsi con una doppia T accompagnata a simboli che sembrano quelli di un’ancora e di un calice [Figura 3].

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Figura 3. Tobias Tissenaken, Giardino degli ulivi, alabastro, Malines, primo quarto XVII secolo, Verdun, Musee de la Princerie Inv. 85.4.12; BA1.59; 54.5.12.

Un altro artefice è Nicolaas Daems, attivo a Malines tra il 1611 e il 1632. Una sua Adorazione dei Magi, contrassegnata dal monogramma DN e databile al 1630 circa, è stata proposta dalla casa d’Aste Schlosser di Bamberga (Germania) nel 2010. Gillos Nens si sigla GNDN, Hans van Haechten si sigla HVH, Jasper de Hemeleer si cela dietro il monogramma IDH con il quale firma una coppia di formelle proposte da Finarte a Milano nel maggio 1993 (lotto n. 265).
Un monogrammista per ora ignoto è RSNT, che firma una splendida Adorazione dei Magi di insolito formato ottagonale, esposta alla Fiera degli Antiquari milanesi nel 2009 (antiquario Aliprandi).
Valutazioni
Limitandoci alle quotazioni più recenti, una Resurrezione di Tobias Tissenaken è stata venduta da Christie’s ad Amsterdam nel settembre dello scorso anno per circa 2.000 $ (lotto n. 72), mentre, nella stessa seduta d’asta, una Cena di artefice ignoto (lotto n. 73) ha totalizzato oltre 7.000 $. Nello stesso mese e anno, ma a Londra, due piccoli alabastri raffiguranti rispettivamente la Fuga in Egitto e una scena biblica, sono stati aggiudicati per circa 3.000 $. Infine, nell’ottobre 2010, la case d’aste inglese Wilkinson’s (Doncaster nel South Yorkshire), nell’ambito della dispersione della collezione Van de Berg, ha proposto diversi rilievi si Malines con prezzi tra le 600 e le 4.000 sterline.

I musei italiani dove trovano spazio questi oggetti sono rarissimi. Segnaliamo tre rilievi che si trovano esposti a Pavia presso la Pinacoteca dei Musei Civici. Si tratta di una Maddalena penitente, un’Adorazione dei Magi [Figura 4] e una Madonna con Bambino.

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Figura 4. Adorazione dei Magi, alabastro, Malines, Pavia, Musei civici, Pinacoteca, Inv. AM 103, Legato Malaspina 1838 (per gli altri, Inv. AM 98 e 190).

Prima pubblicazione: Antiqua.mi, marzo 2013

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