Bert W. Meijer, Il disegno veneziano 1580-1650. Ricostruzioni storico-artistiche, Olschki, Firenze 2017, 600 pagine formato 32 x 24, euro 120,00.
Bert W. Meijer, docente presso l’Università di Utrecht e per molti anni direttore dell’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte di Firenze, impiega seicento pagine di grande formato per sfatare il preconcetto che “… gli artisti veneziani non disegnassero, disegnassero appena per preparare i loro dipinti o non fossero veri disegnatori”.
Il risultato appare prodigioso per un lavoro di così grande ambizione, sebbene l’autore dichiari con molta umiltà che parte della ricerca è ancora da perfezionare.
Trenta pagine introduttive di carattere prettamente metodologico precedono il corpus comprendente trentasei monografie di altrettanti artisti, con dati biografici, notizie sulla committenza, un certo numero di disegni con relativa scheda (in cui l’attribuzione viene talvolta proposta per la prima volta o ridiscussa), alcune opere di pittura a cui i disegni si riferiscono, ecc.
Verso la fine del volume, dopo l’elenco di tutte le illustrazioni contenute nel testo, alcuni disegni sono riprodotti a colori a tutta pagina; si ha così modo di apprezzare la varietà delle tecniche impiegate per semplici abbozzi di idee fino a disegni perfettamente finiti e quindi dotati della dignità di opere d’arte autonome.
Troviamo ancora una quarantina di pagine di bibliografia, incluse alcune fonti web e indici completi di nomi, luoghi (con elenco delle opere in caso di musei) e soggetti.
In definitiva, il volume rappresenta il monumentale punto di arrivo degli studi personali dell’autore sul disegno, ai quali si è sempre dedicato “… con vero gradimento” e che andavano certamente codificati.