La straordinaria fortuna di Bertos
di Bruno Ronzetti
Quello che sembra il nome di una pizzeria italiana a Brooklyn, si riferisce a Francesco Bertos (1678-1741), scultore, il quale ha sempre dimostrato di godere di grande considerazione tra i collezionisti. Negli ultimi tempi poi le sue quotazioni hanno subito una fortissima escalation.
La scoperta di questo artista da parte della critica, invece, appare abbastanza recente, almeno in Italia. Infatti, nel suo Nuovo Dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento, edizione 2003, Alfonso Panzetta, una delle massime autorità in materia, di lui scrive a p. 87 : “Nella Galleria d’Arte Moderna di Milano è conservato un gruppo di ‘Satiri’ in bronzo, già in Palazzo Reale”, senza indicare alcuna data, ma evidentemente considerandolo uno scultore moderno.
E’ probabile che Panzetta avesse tratto l’informazione da due autori, che egli cita in bibliografia e che si presume siano incorsi nello stesso errore (Caramel-Pirovano, La Galleria d’Arte Moderna di Milano. Opere dell’Ottocento, 1975). Che si tratti dello stesso artista non vi è dubbio poiché lo stesso Panzetta pubblica l’opera milanese a p. 150 n. 207 dove compaiono le sue abituali e acrobatiche figure.
Pensiamo che sia proprio l’assoluta e stravagante originalità di queste ardite composizioni – versione plastica di quanto stava avvenendo in pittura a opera di artisti come Tiepolo – a decretare il successo di mercato che ha sempre arriso a Francesco Bertos.
Nel 1989, infatti, una coppia di sue sculture [Figura 1] è stata proposta con una stima di 60-80 milioni di lire, una cifra piuttosto alta, senza fornire altre informazioni se non il nome dell’autore e l’epoca (fine XVII inizi XVIII secolo).
Figura 1. Francesco Bertos, Gruppo con centauri e altri personaggi, bronzo, h. 49 (uno di una coppia), Semenzato ottobre 1989 n. 360, stima: euro 30-40.000 per la coppia.
Cinque anni dopo a Londra, Sotheby’s presenta due gruppi equestri che vengono stimati tra i 173.000 e i 260.000 euro [Figura 2].
Figura 2. Francesco Bertos, Coppia di figure equestri, bronzo, h. 32,5 (più base 12,2 ), Sotheby’s Londra 10 dicembre 2004 n. 81, stima: euro 173.000-260.000.
Finalmente nel 2008 esce una monografia intitolata Bertos. The Triumph of Motion a cura dello storico dell’arte inglese Charles Avery, pubblicata da Allemandi in lingua inglese. Il volume di Avery ha molti meriti, tra i quali quello di stabilire le esatte date di nascita e morte di Bertos: 1678-1741 e non 1693-1739, nonché che egli fosse padovano e non veneziano come dai più ritenuto.
E’ la definitiva consacrazione.
Nell’asta di Sotheby’s del 6 luglio di quest’anno a Londra, i due gruppi di bronzo de L’arte della guerra e La Vendemmia [Figura 3] già appartenuti alla collezione del barone Alphonse de Rothschild (1827-1905), che li conservava nel suo palazzo nel centro di Vienna, sono stati stimati fino a 930.000 euro e aggiudicati per la cifra, comunque record, di 645.000 euro.
Figura 3. Francesco Bertos, L’arte della guerra e La Vendemmia, bronzo, h. 112 e 108 (compresa base lignea), Sotheby’s Londra, 6 luglio 2011, stima: euro 580.000-930.000, prezzo di aggiudicazione: euro 645.000.