Micaela Mander, Leggere in biblioteca tra arte e letteratura, 160 pagine formato 17 x 10,5 cm., Editrice bibliografica, Milano 2021, euro 13.
Micaela Mander è una storica dell’arte che ha curato mostre e cataloghi collaborando anche con Antiqua. Insegnante in istituti superiori, ha intrapreso ultimamente un percorso didattico che l’ha portata a occuparsi di biblioteche.
Nell’agile volume che stiamo commentando, si parte con un capitolo dedicato alla relazione tra arte e scrittura che ha anche lo scopo di circoscrivere il campo, ad esempio escludendo i cosiddetti libri d’artista (opere d’arte in formato libro) oppure i libri illustrati da artisti. Nel libro si parla di romanzi, quindi non vengono presi in considerazione, benché se ne parli, i testi monografici di taglio scientifico.
Il secondo capitolo esamina il rapporto tra arte e scrittura in chiave storica fornendo una prima “infornata” di scrittori che scrivono di arte e di artisti. Senza interrompere la numerazione dei capitoli, inizia una Prima Parte composta da capitoli dedicato rispettivamente ai bestseller, ai libri di thriller e mistery della serie “arte con delitto”, ai libri dedicati a singoli artisti. In questo capitolo, intitolato A ciascuno il suo artista, gli artisti sono citati in ordinati cronologicamente e per ciascuno vengono indicati i testi più significativi a loro dedicati con Leonardo e Caravaggio a fare la “parte del leone”; è questa l’occasione per incontrare autori noti, ma anche e soprattutto per conoscere scrittori meno noti. Nella Parte Seconda, l’attenzione si pone su alcuni scrittori in particolare: Ornhan Pamuk, Antonia S. Byatt e altre autrici anglosassoni, Melania Mazzucco e alcune altre autrici italiane, Roberto Calasso e altri.
Arriviamo a un’Appendice in cui si racconta dell’esperienza di una biblioteca che si trova a Suzzara nel Mantovano. Qui si dimostra un passaggio fondamentale sul quale tutto il libro insiste: la lettura di romanzi che parlano di arte come stimolo alla conoscenza, per cui la lettura de La lunga attesa dell’angelo della Mazzucco invoglia a recarsi a Venezia sulle tracce di Tintoretto, così come Il Cardellino della Tartt può indurre, se non proprio a recarsi a L’Aia per vedere dal vero, al Mauritshuis, il dipinto di Carel Fabritius, almeno ad approfondire l’argomento.
Se qualcuno, alla fine, è stato incuriosito da qualche libro di cui si è parlato e non vuole sfogliare il volumetto nella sua affannosa ricerca, tutti i titoli sono riportati in fondo in ordine alfabetico.