Porcellana di Meissen con decoro radiert e gli Hausmaler di Augsburg
della Redazione di Antiqua
Il catalogo dell’importante asta Maioliche e porcellane tenuta da Cambi a Genova il 5 novembre di quest’anno (nota 1) offre l’occasione per alcune note sulla bottega bottega Seuter, attiva ad Augsburg attorno alla metà del Settecento e sul fenomeno degli Hausmaler.
Il pretesto è fornito da due lotti del catalogo.
Il primo pezzo, numero 237, è una tazza con piattino in porcellana prodotti dalla manifattura di Meissen attorno al 1730 circa e decorati in oro ad Augsburg presso la bottega dei Seuter entro il decennio successivo (1730-40 circa) [Figure 1 e 2].
Figure 1 e 2. Tazza con piattino, Meissen 1730 circa (porcellana), Augsburg, bottega dei Seuter, 1730-40 circa (decorazione in oro radiert), marca: spade in blu, altezza tazzina cm 7,3, diametro piattino cm 12,6, Cambi 5 novembre 2020 n. 237.
Più precisamente, come recita la didascalia, la tazza alta con un manico e il piattino sono stati prodotti dalla manifattura di Meissen e ivi decorati in blu con il motivo ispirato da motivi orientali detto Fels und Vogeldekor (roccia e uccello), ossia rocce da cui fuoriescono rami di pruno e un uccello in volo; successivamente, sono stati dipinti in oro radiert a cineserie presso la bottega Seuter di Augsburg, l’antica Augusta in Baviera.
La traduzione di radiert (dal latino radere – graffiare) è graffito, tolto via; è una tecnica usata dagli incisori e dagli orefici e argentieri. Viene poi trasferita al vetro e alla porcellana. E’ piuttosto complessa ed il risultato sulla porcellana è quello che noi conosciamo prevalentemente attraverso i Seuter (nota 2).
La didascalia che accompagna il lotto n. 237 prosegue specificando che “Meissen ebbe un intenso scambio con gli orafi della città di Augsburg dove inviava le sue porcellane per essere montate in oro, argento o vermeilles. In questa città sorsero delle botteghe che si specializzarono nella decorazione di porcellane bianche che venivano acquistate a Meissen. L’abilità e la sensibilità di questi pittori era spesso eccezionale, a tal punto che la stessa manifattura di Meissen, intimorita da questa concorrenza, vietò ad un certo momento la vendita di porcellana bianca. Allora gli artisti di Augsburg si misero a ridipingere le porcellane che uscivano da Meissen con decorazioni in blu sotto smalto”.
La frase che abbiamo evidenziato in grassetto può risultare fuorviante.
Sembra di intendere che gli “artisti di Augsburg” acquistassero inizialmente da Meissen solo pezzi bianchi e, solo quando la manifattura ne ha vietata la vendita per arginare la loro stessa concorrenza, si fossero rivolti a pezzi già decorati in blu.
Vedremo tra breve che così non è.
Il secondo “pezzo”, numero 239, costituito da tre tazze e due piattini in porcellana, è stato prodotto dalla manifattura di Meissen attorno al 1730 e decorato in oro anch’esso ad Augsburg presso la bottega dei Seuter entro il quinquennio successivo (1730-35 circa) [Figure 3 e 4].
Figure 3 e 4. Tre tazze con due piattini, Meissen 1730 circa (porcellana), Augsburg, bottega dei Seuter, 1730-1735 circa (decorazione in oro radiert), marca: spade in blu, altezza tazze cm 4,2 circa, diametro piattino cm 11,8 circa, tazza cioccolata altezza cm 6,8 (una tazzina probabilmente di epoca posteriore), Cambi 5 novembre 2020 n. 239.
Su un piattino si notano le tracce di un cinesino che con un pennello sta scrivendo su una targa “Gloria in Excelsis Deo 173…” purtroppo leggibile solo in parte.
I pezzi datati e firmati dai Seuter sono rarissimi.
Il catalogo Cambi cita una tazzina con piattino del 1736 ora al Victoria & Albert Museum di Londra, una teiera e una ciotola del 1731 facenti parte del servizio da viaggio conservato al Bayerische Nationalmuseum di Monaco di Baviera e una caffettiera in collezione privata in cui si legge la firma di Abraham Seutter e la data 8 ottobre 1734”.
Per quanto riguarda il pezzo del Victoria & Albert, dovrebbe trattarsi di una tazza con piattino in porcellana dura dipinta in blu sotto vernice e dorata, eseguiti a Maissen attorno al 1725, la cui decorazione è attribuita ad Abraham Seuter nel 1736 [Figura 5].
Figura 5. Tazza con piattino, Meissen 1725 circa (porcellana), Augsburg, bottega dei Seuter, 1736 (decorazione in oro radiert), Londra, Victoria & Albert Museum, inv. C.156&A-1937.
Per quanto riguarda i pezzi del Bayerische Nationalmuseum di Monaco di Baviera, si rimanda al sito del museo che presenta numerose opere di Abraham Seuter (vedi).
Prima di proseguire, chiariamo che l’attività dei Seuter, così come quella degli Auffenwert, altra famiglia di Augsburg costituita dal padre e dalle tre figlie, rientra nell’ambito di un complesso fenomeno, quello degli Hausmaler.
La letteratura in materia è molto scarsa e i contribuiti in italiano sono pressoché inesistenti (nota 3).
Riportiamo la definizione fornita da Wikipedia:
“Con il termine Hausmaler (letteralmente pittore in casa) erano indicati in Germania, nel tardo XVII secolo e nella prima metà del XVIII, quei Porzellanmaler, cioè pittori di porcellana, che non volevano essere vincolati da un contratto fisso con una fabbrica ed eseguivano il lavoro con un rapporto autonomo e nel proprio laboratorio. Questi decoratori lavoravano sulla porcellana bianca, prodotta a Hanau o a Francoforte. Fra questi si ricorda Ignaz Preissler.
I primi hausmaler decorarono maioliche in monocromia, fra il 1660 e il 1670, a Norimberga, in genere nei toni del violetto oppure del nero. Boccali finemente decorati in queste due tinte si diffusero in Germania e difficilmente erano distinguibili da quelli prodotti in fabbrica, in particolare a Francoforte. All’orafo e decoratore di Norimberga Johann Heel sono attribuite porcellane decorate in monocromia violetta, con fiori e con frutti. Ad Augusta si distinse Bartholomeus Seuter che apparteneva a una famiglia di incisori. Varie manifatture, in particolare Meissen, si servirono di questi decoratori esterni. Tuttavia alla fine del Settecento prevalse la scelta di concentrare in fabbrica tutti i cicli di produzione e venne proibito alle manifatture di far uscire pezzi di porcellana bianca: l’artigianato portato avanti dagli Hausmaler declinò, fino a scomparire” (leggi).
Anche in questo caso abbiamo evidenziato in grassetto la frase che attribuisce la fine del fenomeno degli Hausmaler alla proibizione di far uscire dalla manifattura di Meissen “pezzi di porcellana bianca”.
In realtà, gli Hausmaler acquistavano da Meissen pezzi bianchi, ma soprattutto finiti che poi arricchivano con scene dipinte in policromia oppure decorazioni in oro graffito (radiert); si trattava spesso di stock invenduti in magazzino per cui si trovano pezzi prodotti attorno agli anni Venti, se non precedenti, decorati negli anni Trenta e oltre. La ricottura dei pezzi ridecorati o dorati avveniva nella bottega degli Hausmaler che erano spesso anche orafi.
La maggior parte delle volte i pezzi che provenivano dalla manifattura di Meissen erano quindi già decorati in blu con il motivo Fels- und Vogeldekore successivamente il decoro era ricoperto con oro graffito.
Dopo gli anni Sessanta, quando dalla manifattura di Meissen fu proibito di far uscire pezzi tout court, non solo pezzi bianchi, la produzione degli Hausmaler declinò fino a scomparire.
Il motivo per cui gli Hausmaler dipingevano in oro sul sottostante disegno blu è perché era molto più semplice “ripassare” un disegno già eseguito che copiarlo o crearlo ex novo. Possiamo aggiungere, infine, che il decoro blu sottostante traspare talvolta perché l’oro usato era di effetto, ma non di buona qualità.
Veniamo ora ai Seuter.
Wikipedia dedica una voce a Bartholomäus Seuter (1678-1754), specificando che la famiglia era nota anche come Seutter, Seuterus, Saiter, Seiter, Seyder (leggi).
Apprendiamo che Bartholomäus era orafo, smaltatore, pittore e commerciante di porcellane e maioliche, tintore di seta, incisore ed editore di Augusta.
Aveva sviluppato ulteriormente il processo di stampa a colori dell’olandese Johannes Teyler ed è stato il primo, in Germania, a realizzare la stampa a colori con più lastre.
Sue sono le illustrazioni a colori per l’imponente opera Phytanthoza Iconographia pubblicata tra il 1737 e il 1745 dal farmacista e botanico Johann Wilhelm Weinmann (1683-1741), eseguite in collaborazione con gli incisori Johann Jacob Haid e Johann Elias Ridinger.
Del già citato Abraham Seuter, suo fratello, si dice solo che è stato orafo e pittore, specializzato nella decorazione in oro su porcellana.
Abraham (1699–1747) era il fratello minore ed entrambi erano figli di Johann Paul I Seuter (1646-forse 1697) e di Maria Barbara Fischer.
Sappiamo infine che il 22 ottobre 1708 Bartholomeus sposa Regina zur Helle, figlia del primo tintore di seta di Augusta, dal quale eredita l’azienda il 18 aprile 1721. Questo spiega la stranezza dell’attività di tintore in mezzo alle numerose altre sopra identificate.
Per quanto riguarda l’attività incisoria dei Seuter, il Museum of Art di Cleveland conserva due incisioni ideate da Bartholomäus Seuter e incise da Johann Jacob Haid (1704-1767) sopra citato [Figura 6], mentre sul mercato si sono reperite due stampe a colori con aggiunta di colorazioni manuali per la Phytanthoza Iconographia di Johann Wilhelm Weinmann, anche lui citato sopra [Figura 7]. Secondo la libreria antiquaria che le vende, l’iniziale S sul margine inferiore destro indica l’incisore Abraham Seuter (ma potrebbe anche trattarsi di Bartholomäus).
Figura 6. Bartholomäus Seuter- Johann Jacob Haid, incisione, Cleveland, Museum of Art.
Figura 7. Illustrazione per l’opera Phytanthoza Iconographia di Johann Wilhelm Weinmann.
All’attività di decoratore di porcellana di Bartholomäus Seuter dovrebbe appartenere la cremiera a lui attribuita che si trova al museo Nelson-Atkins di Kansas City [Figura 8].
Figura 8. Bartholomäus Seuter, cremiera, 1720 circa, Kansas City, Nelson-Atkins Museum of Art.
Negli stessi anni era attivo ad Augsburg anche Matthaeus Seutter (1678-1757), incisore in rame, geografo, editore e mercante di carte a Vienna e ad Augsburg, apprendista di Homann nel 1697.
Nel 1707 gli succede il figlio Albrecht Karl fondando una propria ditta a Augsburg specializzata nella pubblicazione di carte, atlanti e mappamondi.
Al momento non è stato possibile stabilire un legame con Bartholomaus Seuter e Abraham Seuter-Seutter a dispetto dell’omonimia e che fossero attivi contemporaneamente ad Augsburg nello stesso “settore”, almeno per quanto concerne l’editoria.
Un esempio di incisione di Matthaeus Seutter è il Planisphaerium coeleste [Figura 9].
Figura 9. Matthaeus Seutter, Planisphaerium coeleste, Augsburg, 1740 circa, incisione originale su rame con coloritura coeva all’acquarello.
Per finire, sul tema dei rapporti più volte qui evidenziati tra porcellana e incisioni e per chiudere il cerchio con Abraham Seuter, mostriamo il confronto tra un servizio di Meissien che si trova al Metropolitan di New York [Figura 10] e un’incisione di Francois Boucher (1703-1770) tratta da un celebre dipinto di Antoine Watteau (1684-1721) [Figura 11].
Figura 10. Tazza con piattino (parte di un servizio), porcellana, Meissen, 1725, decorata “alla maniera” di Abraham Seuter, New York, Metropolitan, inv.1974.356.510.
Figura 11. Francois Boucher (da Watteau), incisione.
NOTE
[1] Link al catalogo Maioliche e porcellane, Cambi, Genova 5 novembre 202 (vedi).
[2] Numerose informazioni e chiarimenti ci sono state fornite dallo studioso Alessandro Biancalana, che ringraziamo, nel corso di uno scambio di mail in data 9.11.2020.
[3] Al volume: Siegfried Ducret, Meissner Porzellan bemalt in Augsburg, 1718 bis 1750, 1971, II vol., citato nel catalogo Cambi possiamo aggiungere un testo ancora più specifico: Gustav Edmund Pazaurek, Deutsche Fayence und Porzellan Hausmaler, II vol., Lipsia 1925 (ristampa Stoccarda, 1971).
Dicembre 2020
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