Julius von Schlosser (con annotazioni e ampliamenti di Andrea Daninos), Storia del ritratto in cera, 320 pagine formato 17 x 24, Officina Libraria, Milano 2011, euro 39,00.
Questo libro scritto da Julius von Schlosser (Vienna, 1866-1938) nel 1911 mantiene intatto non solo il suo elevato contenuto scientifico, ma anche il suo fascino “gotico”. L’autore è stato uno dei maggiori storici e critici d’arte; conservatore al Kunsthistorisches Museum, ha scritto numerosi testi sui quali si sono formate generazioni di studiosi, anche in Italia, dove sono stato pubblicati l’Arte del Medioevo per Einaudi (1923) e “Raccolte d’arte e di meraviglie del tardo Rinascimento” per Sansoni (2000). Il curatore Andrea Daninos si dedica da anni allo studio della ceroplastica; a lui si devono le annotazioni che aggiornano e ampliano il testo originale, ma anche il corpo degli apparati alla fine del libro. Pare che l’idea di scrivere questo libro sia venuta a Schlosser in seguito a uno scandalo che per qualche tempo ha messo in subbuglio il mondo dell’arte. Nel luglio del 1909, infatti, il noto critico d’arte Wilhelm Bode aveva attribuito a Leonardo un busto di Flora e l’aveva fatto acquistare al museo di Berlino (attualmente a lui dedicato) di cui era direttore. Nell’ottobre dello stesso anno, però, il proprietario di una casa d’Aste dichiarava che l’autore dell’opera era lo scultore G. C. Lucas (1800-1883) che lo aveva tratto da un dipinto leonardesco dello stesso soggetto per conto di un mercante d’arte. In realtà, Schlosser si occupava già da tempo all’argomento, quindi lo scandalo ha solo accelerato i tempi di pubblicazione del libro, facendo convergere sull’argomento, fino a quel momento completamente ignorato, la curiosità generale.
Il volume è suddiviso in quattro capitoli. I primi tre trattano, rispettivamente, dell’evoluzione nell’antichità (plastica funeraria), nel medioevo (plastica votiva), nel Rinascimento (plastica ritrattistica autonoma). Il quarto è dedicato alla fine della ritrattistica in cera (messa al bando dall’estetica del classicismo). Gli apparati che completano il volume comprendono un Atlante illustrato a colori sul ritratto in cera in Europa (la prima e più completa panoramica di quanto resta di questa produzione) e la prima bibliografia ragionata sulla ceroplastica, che include oltre alla ritrattistica anche cere anatomiche, votive, botaniche e altro. Il testo è avvincente perché Schlosser scrive in modo molto moderno, riuscendo fornire un quadro d’insieme storico artistico molto preciso in cui la ceroplastica si inserisce accanto ad altre forme di rappresentazione come la scultura lignea e quella in terracotta. Bisogna dire che a questo risultato contribuiscono non poco le annotazioni di Daninos. Ma ciò da cui si viene veramente colpiti è il corredo di immagini, tutte a dir poco inquietanti per la verosimiglianza, alcune in particolare per il loro realismo, talvolta crudo, altre per il loro aspetto grottesco.
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