Tavolino firmato Francesco Baccetti
della Redazione di Antiqua
Premessa
Questo contributo è stato completamente riscritto dopo essere stato pubblicato su Antiqua.mi in forma di scheda (redatta in data 23.5.2006) e successivamente eliminato perché viziato da numerose imprecisioni.
Tavolino da centro lastronato in palissandro con piano rettangolare rivestito in pelle e bordato in legno di viola con spigoli arrotondati, fascia con profilo sagomato con al centro un cassetto, gambe arcuate, desinenti con piedi a forma di tacco a sezione romboidale [Figura 1].
Figura 1. Francesco Baccetti, Tavolino scrittoio, fine XVIII secolo, cm. 97,5×69, h 74, Finarte, marzo 2002 n. 481.
Sul verso della fodera del cassetto reca la scritta ad inchiostro: “lanno [sic] … 79.. nel mese Di gennaio Francesco Baccetti fece” [Figura 2, nota 1] e ancora, su un listello applicato sotto il piano, la scritta ad inchiostro: “l’Anno gennaio … 79… fatto da me Francesco Baccetti” [Figura 3].
Figure 2 e 3. Scritte, particolari del tavolino di Figura 1.
Il catalogo Finarte trascriveva la prima scritta come segue: “Roma 179.. nel mese di gennaio Francesco Baccetti fece” traendo in inganno l’estensore della scheda citata in premessa che, in proposito, osservava: “Il tavolino è interessante perché, se non fosse da considerare di produzione romana per via della firma, sarebbe stato attribuito, in base ad un’analisi morfologica, alla Toscana; il piede a tacchetto è infatti tipico di quest’ultima regione”.
Infatti, deposta la controversa provenienza romana, il nostro tavolino può essere assegnato alla Toscana, sebbene qualche riferimento all’ebanisteria romana sia presente, come già rilevato nella scheda di cui sopra dove si specificava che: “L’uso del palissandro chiaro e il contrasto con la tonalità scura del legno di viola è comune sia a Roma, sia alla Toscana, mentre è da considerarsi tipicamente romana la bocchetta in metallo dorato, cosiddetta ‘a pipistrello’ che si trova sul cassetto”.
Per quanto riguarda la datazione, l’abrasione di alcune cifre lascia aperta la duplice possibilità che il tavolino sia da datare al 1779 (leggendo ’79) oppure al 1790 o 1796 o 1798 (leggendo 179 seguito da un numero tondeggiante).
In entrambi i casi, il tavolino è stato costruito in stile Luigi XV in un epoca in cui già imperversavano i mobili neoclassici.
Le ricerche fatte a suo tempo su Francesco Baccetti non avevano prodotto risultati.
Oggi possiamo azzardare l’ipotesi che da lui discenda Marcello Andrea Baccetti, nato a Montisani (Fi) nel 1850 e attivo tra la fine dell’Ottocento e i primissimi anni del Novecento (muore nel 1903) dopo essere stato allievo degli intagliatori Angelo Barbetti Luigi Frullini (Dino Frosini, Marcello Andrea Baccetti, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 5, 1963, ad vocem [Leggi]).
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