Claudio Cagliero, Un capolavoro di alta ebanisteria nelle Valli di Lanzo, Hever, Ivrea (To) 2016, 96 pagine formato cm. 22 x 18, euro 18,00.
Il libro sembra la dimostrazione di come si possa fare un’operazione culturale onesta senza magniloquenza e sprechi inutili (*).
Mi riferisco a un volumetto che testimonia un’altra scoperta: quella di un altare ligneo già noto alla critica per il quale il suo autore Claudio Cagliero propone una paternità eccellente, quella di Luigi Prinotto, ipotesi già affacciata da altri autori.
L’altare è quello di Forno Alpi Graie, presumibilmente realizzato da Prinotto sulla base di un’idea di Filippo Juvarra per Sant’Eusebio a Vercelli, approdato al santuario mariano della frazione di Forno dopo numerosi trasferimenti.
A proposito dell’attribuzione non possiamo ancora parlare di una certezza, ma di ipotesi fondate che l’autore sviluppa dopo attente ricerche, ma, come scrive Roberto Antonetto nella sua affettuosa prefazione: “… non sarebbe giusto … anticipare le argomentazioni che consentono una soluzione del rebus …”.
La veste grafica è sobria; non tutte le immagini presentano lo stesso livello di qualità e alcune sono impaginate su due facciate risultando tagliate a metà, circostanza qui meglio giustificata per le dimensioni del formato.
Il libro è scritto con garbo e in modo convincente. Un testo che si legge con piacere anche se non si è degli esperti di arredi antichi.
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La recensione era stata originariamente proposta a confronto con quelle del volume La Stamperia dell’ebanista. Storia di un mobile inedito di Pietro Piffetti, Allemandi, Torino 2017 di Arabella Cifani Arabella e Franco Monetti Franco [Leggi].